ABSTRACT IN ENGLISH: The traditional view of higher education inherently assumes that students will become critical and deliberative citizens, capable of understanding and participating in society. ...There is an abundance of normative considerations regarding the role of higher education in democracy and in the creation of good citizens; however, empirical scrutiny of the curriculums for citizenship education in higher education is sporadic and limited. This article attempts to fill this gap by analysing higher education curriculums in terms of content, focusing on formal, rather than non-formal or informal, curriculums. Although this approach omits certain affective-behavioural and cognitive dimensions that are at least equally important as the formal curriculum, it does reveal (a) the scope and (b) the depths of citizenship content in the higher education curriculum. By applying the framework developed by the International Association for the Evaluation of Educational Achievement for the analysis of citizenship education, we analysed the entire set of undergraduate study programmes of the University of Ljubljana (Bologna first cycle). The analysis of 140 selected study programmes reveals (a) that disciplinary is a strong predictor for the extent of coverage of citizenship content and (b) that the covered content is imbalanced in favour of civic society and systems, demonstrating a disregard for civic principles, civic participation and civic identities. // ABSTRACT IN ITALIAN: Il concetto tradizionale dell'educazione civica include la convinzione che gli studenti diventeranno cittadini critici e deliberativi, che saranno in grado di comprendere i processi sociali e di parteciparvi. La letteratura è piena di pensieri normativi riguardanti il ruolo dell'istruzione superiore nella formazione di una società democratica e di buoni cittadini, sono però pochi gli studi empirici che analizzano il curriculum dell'educazione civica in questo livello d'istruzione. L'articolo cerca di colmare questo vuoto con un'analisi contenutistica dei curriculum dell'istruzione superiore e ponendo l'accento sul curriculum formale e non o sull'apprendimento informale. Anche se con ciò si lascia da parte la dimensione emozionale-comportamentale e quella cognitiva, che sono certamente importanti, questo approccio rivela sia l'ampiezza sia l'intensità della presenza di contenuti civici. In base al quadro di ricerca per seguire l'educazione civica di IEA (Associazione Internazionale per la Valutazione del Rendimento Scolastico) abbiamo analizzato tutti i programmi di studio di primo livello ai sensi delle direttrici del Processo di Bologna, offerti dall'Università di Lubiana. L'analisi di questi 140 programmi di studio ha mostrato che la disciplinarità è un annunciatore importante di contenuti civici nei curriculum d'istruzione superiore e che il contenuto presente si basa soprattutto sul sistema e sulla comunità civica, poiché raramente entra nei campi delle norme civiche, della partecipazione civica o delle identità civiche.
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ABSTRACT IN ENGLISH: The paper deals with migratory processes from the area of the former Yugoslavian republics towards Slovenia, focusing primarily on women migratory population. By combining ...theoretical knowledge with empirical findings the article tries to shed light on the poorly researched immigration processes in Slovenia, despite the fact that immigration rate has exceeded emigration rate already since the 1960s. Its main perspective proceeds from personal narrations which transgress the usual monochromic conclusions and expose the need to study women's migration in a contextualized perspective. The main methodology used rely on the oral history method of collecting life stories; a free, conversational method of gathering information about migratory experiences, which also reveals new perspectives, new research questions. // ABSTRACT IN ITALIAN: Il presente articolo tratta i processi di migrazione dalle repubbliche dell'ex Jugoslavia in Slovenia e in primo luogo si concentra sulle migrazioni della popolazione femminile. Combinando il sapere teorico e le constatazioni empiriche, l'articolo cerca di chiarire i processi di immigrazione in Slovenia non abbastanza ricercati, anche se le percentuali della popolazione immigrata superano le percentuali delle emigrazioni già dal lontano 1960. La prospettiva principale nasce dalle storie personali che vanno oltre le classiche conclusioni monocroniche e sottolinea il bisogno di una ricerca contestualizzata delle migrazioni femminili. L'approccio metodologico, scelto dalle autrici, si basa sulla raccolta di storie di vita secondo il metodo della storia orale, sul metodo della conversazione aperta che raccoglie informazioni riguardanti esperienze migratorie e al contempo rivela nuove prospettive, ma apre anche nuovi punti di domanda.
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ABSTRACT IN ENGLISH: This paper explores questions of citizenship and the role of universities in the context of the policy changes in the UK and in Europe over the last two decades. Twenty five ...years after the political transitions in Eastern Europe, and 70 years since the end of the Second World War, Europe is more united than ever before. New political, social and economic configurations across the continent are bringing expectations and pressures to its citizens and institutions, with universities at the front of many economic and social projects. What do these new conditions mean for citizenship in the context of European universities, and how do member states respond to this changing context? The article will use England as a national case study within the EU to illustrate the tensions between the humanistic visions still carried out by many universities, although interpreted differently across the sector, and the pressures for the creation of the `knowledge economy' that are shared at the national and transnational levels. // ABSTRACT IN ITALIAN: L'articolo tratta le questioni, legate alla cittadinanza e al ruolo delle università nel contesto dei cambiamenti politici in Europa e nel Regno Unito negli ultimi due decenni. Venticinque anni dopo la transizione politica nell'Europa orientale e 70 anni dalla fine della II Guerra Mondiale l'Europa è più unita che mai. Le nuove condizioni politiche, sociali, economiche sull'intero continente creano nuove pressioni e attesse che si trasmettono sui cittadini e sulle istituzioni, mettendo le università a capo di numerosi progetti economici o sociali. Ma che cosa rappresentano in realtà queste nuove condizioni per la cittadinanza nel contesto delle università europee e come gli Stati membri dell'Unione Europea rispondono alle condizioni che cambiano? L'articolo tratta queste tematiche sull'esempio dell'Inghilterra come sistema di istruzione devoluto del Regno Unito all'interno del territorio comunitario. L'esempio dell'Inghilterra presenta le tensioni tra le idee umanistische all'interno di alcune università e le pressioni riguardanti la creazione dell'"economia della conoscenza", che caratterizzano il territorio nazionale e transnazionale nel campo dell'istruzione.
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ABSTRACT IN SLOVENE: Na podlagi dostopnih virov, zlasti casopisa Nasa rec, in relevantne literature clanek opisuje, kaksen odnos do zunanje politike Jugoslavije je imel del njene povojne emigracije. ...Zainteresirani za spremembo rezima in vrnitev v domovino ter prepricani, da bodo mednarodne razmere bistveno vplivale na usodo Jugoslavije, so emigranti posebno pozorno spremljali razvoj mednarodnih odnosov. Analiza se osredotoca na Zvezo "Oslobodjenje", ki je bila za razliko od vecine emigrantskih zdruzenj usmerjena demokraticno in jugoslovansko. // ABSTRACT IN ITALIAN: Sulla base di fonti accessibili, in particolare la rivista Nasa rec (Questioni nostre) nonché la letteratura specifica sull'argomento, viene illustrato l'atteggiamento tenuto nel dopoguerra da una parte degli emigrati nei confronti della politica estera dello Stato jugoslavo. Gli emigrati, interessati a un cambiamento di regime e al rimpatrio nonché convinti che la situazione internazionale avrebbe avuto un impatto significativo sul destino della Jugoslavia, seguirono con particolare attenzione lo sviluppo delle relazioni internazionali. L'analisi si concentra sull'Alleanza "Oslobodjenje" che, a differenza della maggior parte delle alleanze di emigrati, era orientata democraticamente e favorevole alla Jugoslavia. // ABSTRACT IN ENGLISH: Amongst numerous emigrant associations and organizations having been founded following World War II, 'Oslobodjenje' (`Liberation') alliance and its journal `Nasa rec' ('Our Word') stood out for its persistent Yugoslav-oriented and democracy commitment. As for foreign policy issues, they used to criticize countries of Western Europe and the USA because of their cooperation with Josip Broz, its main creator and holder in the country. However, they were still expecting the assistance needed in order to carry out democratic reforms to be provided from the stated countries. One can observe this when analyzing their statements and articles composed in the period starting with the second half of the forties until 1961 when the first conference of Non-Aligned Movement took place. Being in fear that above all, Tito, 'a child of the Cold War', would succeed in strengthening his positions in the West, they were trying to document that his entire foreign policy was fraudulent, influence-peddling, incongruous with its real role in international relations, above all personal, predictable in the intent to adjust and subject the interests of the state to his own ambitions. At the same time, they did not believe that Tito stopped being Bolshevik in spite of the conflict that arose with the Soviet Union and Eastern Bloc countries. They also regarded his cooperation with democratic countries as an alliance 'based on need', a way to assure financial assistance, provide support in case of danger of war and prolong one-party, ideology-based dictatorship. Anticipating the breakdown of the regime headed by Tito, they were criticizing, condemning and mocking at his policy. Tito's position in the Non-Aligned Movement was regarded with equal underestimation. The movement was considered to be contrary to the era, interests and the attitudes of the people living in Yugoslavia. This one-sided view, burdened by ideological and political hostilities, also presented the trait of other emigrant groups, in spite of their numerous mutual differences.
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ABSTRACT IN ENGLISH: Modern society is occupied with the problem of decreasing civic engagement-an important civic virtue. In this context, higher educational institutions are important settings ...where participation can be learned and fostered. This article seeks to emphasize the importance of spatial organisation in higher education institutions in influencing youth participation. Namely, spatial organisation can foster or hinder civic virtues, such as civic participation and interpersonal trust. In an explorative case study of two universities, the University of Ljubljana and Tokyo Metropolitan University, we wish to illustrate the importance of place in stimulating participation. In our analysis of examples of spatial organisation from the two universities, we pay special attention to the following elements: physical organisation (e.g., building design, design of public spaces) and social/functional organisation (e.g., commercial facilities, recreational facilities). The result is a set of spatial maps indicating the frequency and nature of the use of (public) spaces. To conclude, we discuss spatial characteristics in the context of the increasing consumerism and privatisation of (public) spaces within universities. // ABSTRACT IN ITALIAN: Una delle domande cruciali nella società moderna riguarda il problema della diminuzione della partecipazione civica e della partecipazione degli individui, soprattutto dei giovani. Le università sono istituzioni sociali importanti, nell'ambito delle quali gli individui possono studiare e vivere i valori civici, tra i quali c'è anche la partecipazione. Nell'articolo ci occupiamo della questione legata all'organizzazione dello spazio delle università come fattore importante che può influire sulla partecipazione dei giovani. L'organizzazione dello spazio, infatti, può aumentare o ostacolare i valori civici, quali la partecipazione e la fiducia tra le persone. Nell'articolo presentiamo la ricerca esplorativa di due studi di fattispecie, ovvero l'Università di Lubiana e l'Università di Tokio, con i quali vogliamo presentate l'importanza dello spazio per la partecipazione dei giovani. Abbiamo analizzato l'organizzazione dello spazio di ambedue le università, focalizzandoci soprattutto sull'organizzazione fisica e funzionale/sociale dello spazio. Il risultato sono mappe che mostrano la natura e la frequenza dell'utilizzo di spazi pubblici. Nel dibattito tocchiamo anche la presenza dei trend di consumo e della privatizzazione degli spazi pubblici nell'ambito delle università e riflettiamo sulle loro conseguenze per la partecipazione dei giovani.
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ABSTRACT IN ENGLISH: The paper explores the learning and working activities of vocational education and training (VET) students in seven European countries. The paper finds that i) there are large ...differences among the countries in the time spent in school, ii) that learners spend very little time studying for school at home, iii) interest in 'academic' school subjects is very low, iv) much time is spent on socialisation and passive forms of learning and v) a large number of VET students are engaged in paid work. Drawing on both information process and social learning approaches the paper recommends that strategies for VET development - curriculum, pedagogy, institutional organisation and pathways - should be informed by a better understand of the perspective of the VET learner as an individual with a range of activities, interests and attachments rather than simply viewing learners as customers or clients for VET provision. // ABSTRACT IN ITALIAN: L'articolo tratta le specifiche dell'apprendimento e del lavoro degli studenti nell'istruzione e nella formazione professionale in sette Stati europei: Austria, Grecia, Lituania, Lettonia, Germania, Slovenia e Regno Unito (Inghiltera). Le constatazioni principali sono: a) tra gli Stati esistono grandi differenze nella quantità di tempo che gli studenti passano a scuola, b) gli studenti studiano molto poco fuori dalla scuola, c), le aspirazioni riguardanti le classiche forme di apprendimento sono molto basse, c) gli studenti spendono molto tempo libero per le forme passive di apprendimento e per la socializzazione, d) molti studenti nell'istruzione e nella formazione professionale lavorano per soldi. Anche se le constatazioni nell'articolo sono fondate su contesti specifici nazionali dell'istruzione professionale, abbiamo riportato alcune constatazioni universali. In base alle teorie dell'apprendimento situazionale e informativo-processuale l'articolo propone l'unione di diversi contesti dell'apprendimento classico e situazionale, nonché miglioramenti nel campo delle forme di apprendimento meno classiche. Tutti gli Stati dovrebbero impegnarsi in futuro a instaurare un sistema d'istruzione classica di qualità e più attrattivo per gli studenti. Le materie scolastiche generali, quali la matematica, la lingua materna e quella straniera, hanno, infatti, un ruolo enorme per lo sviluppo della carriera professionale, ma anche per la cittadinanza attiva. Lo sviluppo dei curriculum deve tener necessariamente conto di ciò che gli studenti fanno nel tempo libero e impegnarsi che studino di più dopo la scuola: troppo poco studio influisce sul rendimento scolastico. Lo sviluppo futuro dei sistemi dovrebbe prudentemente tener conto dell'inclusione degli studenti nel mercato del lavoro, del riconoscimento e della valorizzazione delle esperienze lavorative.
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ABSTRACT IN ENGLISH: The article scrutinizes the dynamics of Yugoslav summit diplomacy from the end of the Second World War until the First Conference of Heads of Governments of the Non-Aligned ...Countries (1961), in order to outline the evolution of a paramount role that Josip Broz Tito played in shaping Yugoslav foreign policy. // ABSTRACT IN ITALIAN: L'articolo tratta lo sviluppo della "diplomazia apicale" jugoslava dalla fine della Seconda Guerra Mondinale fino alla prima conferenza dei Paesi non allineati, con l'intento di analizzare l'importanza del ruolo svolto da Josip Broz Tito nella nascita e la diffusione di questo indirizzo della politica estera jugoslava.
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ABSTRACT IN ITALIAN: L'articolo presenta il punto di vista della diplomazia britannica sul problema della definizione del confine italo-jugoslavo, in particolare i retroscena della visita di Tito a ...Roma nel marzo 1971, e contemporaneamente il contesto internazionale caratterizzato dalle preoccupazioni della Jugoslavia nel periodo dopo l'invasione sovietica della Cecoslovacchia del 1968. L'analisi mostra i tentativi di Londra di aiutare la Jugoslavia a mantenere la propria indipendenza da Mosca e i punti di convergenza tra Tito e la Gran Bretagna. // ABSTRACT IN ENGLISH: The article provides the viewpoint of the British diplomacy on the problem of the definition of the border between Italy and Yugoslavia. Special emphasis is given to the backgrounds of Tito's visit to Rome in March 1971 and the contemporary international context characterized by the concerns of Yugoslavia in the period after the Warsaw Pact invasion of Czechoslovakia in 1968. The analysis represents the attempts of London to help Yugoslavia to maintain its independence from Moscow and the points of convergence between Tito and Great Britain.
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ABSTRACT IN ENGLISH: This special issue of Annales emerges from an initial, exploratory screening of the connection between employability and citizenship in the field of education. This introduction ...briefly sets out the main dilemmas and research questions in the field, locating them within the broader framework of current trends in citizenship education and the development of (higher) education policies. It chiefly focuses on the intersection between two seemingly conflicting concepts of employability and citizenship, which has not been, is not currently, and should not always be the case as a certain contribution to this volume indicates. This introductory part, as well as the special issue as a whole, attempts to put forward conceptual foundations to provide the grounds for the two concepts to speak to each other and signal premises that endanger either the economic, but primarily the civic function of educational institutions, primarily universities. The authors warn that reducing education systems merely to their economic utility may impair their democratic potential significantly. // ABSTRACT IN ITALIAN: Questo gruppo di articoli è frutto di una comprensione esplorativa del punto d'incontro tra il concetto di occupabilità e cittadinanza nel contesto dell'istruzione. L'editoriale presenta in breve i dilemmi principali e le domande di ricerca in questo campo, ponendole in un ambito più ampio di trend attuali nel campo dell'educazione civica e dello sviluppo delle politiche d'istruzione. Il messaggio fondamentale della focalizzazione sul punto d'incontro tra occupabilità e cittadinanza è che questi due concetti sono opposti solo apparentemente, il che viene chiaramente presentato in alcuni articoli di questo gruppo. L'editoriale e tutti gli articoli presentano soprattutto le basi concettuali che permettono di comprendere in modo complementare questi due concetti e al contempo di fare in modo che si affermino. Inoltre avvertono sui pericoli, legati alla funzione economica, ma soprattutto civile, delle istituzioni del sistema d'istruzione. In questo contesto gli autori sottolineano il pericolo della sottomissione dei sistemi d'istruzione esclusivamente alla loro funzione economica, poiché con ciò è in grave pericolo il loro potenziale democratico.
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