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  • Guardiani della frontiera: ...
    Grimaldi, Giuseppe

    REMHU, 04/2022, Volume: 30, Issue: 64
    Journal Article

    Abstract Nel Sud Europa agricolo sono ormai realtà consolidata i cosiddetti ghetti, spazi di vita della componente migrante più fragile proveniente dal Sud globale e impiegata come forza lavoro bracciantile. Tali spazi vengono sovente inquadrati come confini della modernità occidentale, buchi neri in cui operano caporali che riproducono quelle che vengono definite come nuove schiavitù. In questo lavoro, partendo da una ricerca-azione svolta nel Sud Italia agricolo (Eboli), si propone di abbandonare una logica del confine e guardare alle modalità attraverso cui il ghetto diventa parte integrante del contesto più ampio, dei suoi modelli sociali, giuridici, economici. Situando l’etnografia sulle modalità attraverso cui l’intermediazione informale naviga queste strutture, il ghetto emerge come una frontiera, intesa non come confine ma come un avamposto che mostra gli effetti più violenti dei campi di forza che agiscono sulla riproduzione della presenza migrante. Abstract In agricultural Southern Europe, so-called ghettos are a consolidated phenomenon. In these spaces the most fragile migrants coming from the global South are employed as laborers. These spaces are often framed as the borders of Western modernity, where intermediators operate and reproduce what is defined as new slavery. In this work, drawing from a research-action carried out in agricultural Southern Italy (Eboli), I propose to abandon a logic of the border and look at the ways in which the ghetto becomes part of the larger context, of its social, legal, economic models. By ethnographically focusing on the ways in which informal intermediation navigates these structures, the ghetto emerges as a frontier: not a border but a frontline that shows the most violent effects of the structures that act on the reproduction of migrant presence.