The autonomous Spanish city Melilla, located in the Rif (northern Morocco), has been in every historical period one of the main centers of the region. The archaeological investigations conducted in ...the urban area since 1905 have allowed the acquisition of fundamental data for the knowledge of the ancient and medieval city (Rhysaddir according to the classical sources). However, there is not a clear framing of the historical relations between the city and the surrounding area. This is due in part to the lack of research in relation to the Rif, aimed at understanding the historical evolution of entire territorial contexts; in part to the existence of the political border between Melilla and the Kingdom of Morocco, which has so far represented a scientific frontier too. Such border has contributed to the scarcity of studies interested in combining information about the city with those relating to the rest of the region. This contribution intends to propose a further step in this direction, offering a summary of the history of archaeological research and a critical appraisal of both the data acquired and a number of still open issue.
Melilla, città autonoma spagnola situata nel Rif (Marocco settentrionale), è stata in tutte le epoche storiche uno dei centri principali della regione. Le indagini archeologiche condotte nell’area ...urbana a partire dal 1905 hanno permesso di acquisire dati fondamentali per la conoscenza della città antica (la Rhysaddir delle fonti classiche) e medievale. Manca tuttavia un quadro dettagliato delle relazioni storiche tra la città e il territorio circostante. Ciò si deve in parte all’assenza generalizzata, per il Rif, di ricerche orientate a comprendere l’evoluzione storica di interi contesti territoriali, in parte all’esistenza della frontiera politica tra Melilla e il Regno del Marocco, che ha rappresentato finora anche una frontiera scientifica, determinando la rarità di studi interessati a combinare le informazioni sulla città con quelle relative al resto della regione. Questo contributo intende proporre un ulteriore passo in questa direzione, offrendo una sintesi della storia delle ricerche archeologiche e una messa a punto tanto dei dati acquisiti quanto delle problematiche ancora aperte.
La regione del Rif (Marocco settentrionale) è attraversata da una vasta catena montuosa che si affaccia sul Mediterraneo, i cui rilievi sono separati da profonde vallate Nord-Sud che rendono ...difficili i collegamenti terrestri. In questo contesto orografico, la ricostruzione degli itinerari che in età antica e medievale univano la regione agli altri territori nord-africani presenta diversi aspetti problematici. Le fonti scritte forniscono in proposito informazioni scarse, e la documentazione archeologica è limitata, trattandosi di una regione poco indagata rispetto ad altre zone del Marocco. Per l’età contemporanea (XIX – inizi del XX secolo) esistono invece diversi documenti geografici che illustrano la rete degli itinerari “tradizionali”, utilizzati dalle popolazioni locali prima della realizzazione di una vera e propria rete stradale durante il periodo del Protettorato spagnolo (1912-1956) e percorsi anche da viaggiatori europei. Partendo dall’ipotesi che questi itinerari risalgano almeno in parte ad epoche anteriori, si propone di metterli a confronto con i dati disponibili per l’età antica e medievale. Dal confronto emergono alcuni elementi di convergenza tra le due serie di informazioni, che consentono di elaborare nuove ipotesi di lavoro.
La région du Rif (Maroc septentrional) est traversée par une vaste chaîne de montagnes qui longent la côte méditerranéenne et dont les reliefs sont séparés par des vallées profondes, orientées ...nord-sud, rendant peu aisées les liaisons terrestres. Dans ce contexte orographique, la restitution des itinéraires reliant dans l’Antiquité la région aux autres territoires nord-africains présente des aspects problématiques. Les sources littéraires sont pauvres en informations à ce sujet et les données archéologiques ne concernent qu’une partie limitée du territoire, s’agissant d’une région peu étudiée par rapport à d’autres régions marocaines. Pour l’époque contemporaine (xixe – début du xxe siècle) on dispose au contraire des plusieurs documents géographiques illustrant le système des itinéraires « traditionnels » utilisés par les populations locales avant la création d’un véritable réseau routier à l’époque du Protectorat espagnol (1912-1956) et empruntés par les voyageurs européens. En supposant que ces itinéraires « traditionnels » remontent, au moins en partie, à des époques plus anciennes, on propose de les comparer avec les données dont on dispose pour l’époque antique et médiévale. La comparaison entre les deux séries de données laisse envisager des éléments de convergence qui permettent de formuler des nouvelles hypothèses de travail.
I testi raccolti nell’articolo documentano un contesto di reperti archeologici rinvenuto nel corso degli scavi di Piazza Celimontana (1984-1988). Gli strati che lo componevano appartenevano ad un ...unico interro o rialzamento della quota di calpestio, che – data la forte presenza di materiali edilizi – venne forse operato trasportando sul posto le macerie di uno o più fabbricati distrutti. Vista la cronologia dell’insieme, abbastanza sicura ed omogenea (la maggior parte dei reperti è della seconda metà del I sec. d. C.), si potrebbe pensare che tali detriti abbiano avuto origine dai crolli dell’incendio neroniano, ma è anche possibile che derivino da un altro ignoto evento distruttivo. L’interro fu comunque utilizzato per gettarvi le fondazioni di un’insula eretta in età domizianea. Le diverse classi attestate (ceramiche fini e comuni, lucerne, vetri, intonaci, laterizi, ecc.) contribuiscono a chiarire il quadro delle merci presenti a Roma nei decenni in esame.
Santa Maria Antiqua Bigliati, Annalisa; Coletti, Caterina Maria
Collection de l'Ecole française de Rome,
1998, Letnik:
249, Številka:
1
Journal Article
Recenzirano
Odprti dostop
I depositi esaminati sono stati rinvenuti nel corso di indagini condotte tra il 1983 e il 1989 nel grande complesso di età domizianea che ospita la chiesa di Santa Maria Antiqua (Foro Romano). Si ...tratta di alcuni strati interpretabili come livellamenti connessi ad attività edilizie, che appartengono a fasi diverse e si collocano in un arco cronologico ristretto (tra l'età augustea e gli ultimi decenni del I secolo d.C). L'analisi della distribuzione cronologica dei reperti mostra che tutti i depositi contengono frammenti residui in quantità preponderanti rispetto ai frammenti che forniscono il terminus post quern , il che lascia margini di incertezza sulla loro data di formazione. La generica corrispondenza tra la cronologia dei reperti documentati nei depositi e la cronologia delle fasi di occupazione del sito desumibile dai resti strutturali fa pensare che i residui provengano da contesti più antichi situati nella stessa area, rimaneggiati nel corso delle attività edilizie.
Bigliati Annalisa, Coletti Caterina Maria. Santa Maria Antiqua. In: I materiali residui nello scavo archeologico. Testi preliminari e Atti della tavola rotonda organizzata dall'École française de Rome e dalla Sezione romana «Nino Lamboglia» dell'Istituto internazionale di studi liguri, in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Roma e la Escuela espanola de historia y arqueologia (Roma, 16 marzo 1996) Rome : École Française de Rome, 1998. pp. 105-115. (Publications de l'École française de Rome, 249)