Caro Nicola, le avevo fatto una mezza promessa di mandarle uno scritto sulla nostra Cristina Campo per il fascicolo da lei ideato. Dico nostra, perché tanti anni fa tra i soggetti per la tesi di ...laurea che le proposi, lei scelse, con mio piacere, proprio l’opera di quella scrittrice, così delicata ed esigente, originale e controcorrente. Pensavo di mettere a confronto le versioni che vari poeti e poetesse italiane avevano proposto dei vertiginosi sonetti di John Donne, ma poi ho pensato che f...
Extinction Rebellion è un movimento ecologista che pratica azioni di disobbedienza civile nonviolenta per spingere i governi ad agire per contrastare la crisi eco-climatica. La tesi sostenuta in ...questo articolo è che Extinction Rebellion rappresenti un contesto particolarmente interessante dal punto di vista educativo, perché si basa su metodologie organizzative molto strutturate, attraverso le quali i principi fondativi del movimento vengono incarnati in pratiche che i suoi membri tendono ad apprendere e interiorizzare. In particolare, verranno messe in luce tre dimensioni del movimento: in primo luogo si tratta di un ambiente caratterizzato da una forte attenzione alle pratiche di cura personale, interpersonale e comunitaria; in secondo luogo si tratta di un’organizzazione decentralizzata che permette di distribuire le responsabilità ed evitare le concentrazioni di potere, salvaguardando al tempo stesso l’efficacia dei processi decisionali; infine si tratta di un spazio che allena a praticare azioni politiche nonviolente.
The text reflects on the risk that the research of one's object of study by scientific societies turns into the definition of disciplinary boundaries. In this sense, the search for identity through ...the definition of the objects of study reproposes the largely outdated subject-object paradigm on the one hand, while on the other it engages the conflicts with those who work on the same themes. Furthermore, recognizing oneself by agreeing on the objects of research distracts pedagogical societies from considering the real impact of one's research, while the problem is not so much recognizing oneself within societies as it is being recognized and having a real impact on educational systems.
Questo articolo ha l’obiettivo di mettere in luce le implicazioni educative di una questione di importanza centrale nell’ambito delle tecnologie digitali: quella relativa al tipo di controllo che i ...creatori di un programma informatico esercitano su di esso, la quale si esprime nella distinzione tra software libero e software proprietario. Nella prima parte dell’articolo verrà ripercorsa la storia della nascita del software proprietario e di quello libero, evidenziando anche la distinzione, interna al mondo del software libero, tra Free Software e Open Source. A partire da questa retrospettiva storica, nella seconda parte verrà presa in considerazione la dimensione più prettamente educativa della questione, mostrando come l’approccio del software libero (soprattutto nella declinazione del Free Software, piuttosto che dell’Open Source) appaia maggiormente in linea con l’orizzonte di un’educazione emancipatrice, mentre quello del software proprietario rischi invece di accentuare la tendenza verso un’evoluzione in senso neoliberista delle istituzioni educative. A partire da tale analisi, verranno proposte due direzioni, complementari, di promozione del software libero in ambito educativo. La prima consiste nell’utilizzo di software libero da parte delle istituzioni educative pubbliche, per contrastare l’attuale tendenza ad appaltare a multinazionali private la gestione dei dati e delle infrastrutture digitali. La seconda consiste nel favorire un approccio allo studio e alla creazione dei programmi informatici animata dalla filosofia di collaborazione e condivisione che sta alla base del software libero e della pedagogia hacker.
Pietro Rigolo approfondisce il tema di una mostra mai realizzata di quello che viene considerato a tutti gli effetti il primo curatore "indipendente": Harald Szeemann.