Luigi Vietti si iscrive all’ordine degli architetti di Genova nel 1929, città in cui sarà chiamato a dirigere l’Ufficio distaccato della Soprintendenza di Torino per i monumenti della Liguria. È ...un’epoca di trasformazioni che investono la città, primo porto d’Italia e vertice dell’area nazionale di massima industrializzazione. Per un’intera generazione di architetti l’espansione della città di Genova, in particolare quella che si sviluppa a levante a partire dalla foce del torrente Bisagno, costituisce un’occasione di prova portando quest’area un vero parco del moderno. Ampia per varietà di firme e di programmi funzionali, l’architettura prodotta negli anni ‘30 e ‘40 nella zona della Foce ha subito un’indagine volta a definire i caratteri articolati di una scena professionale che si trovava ad agire in un territorio complesso e in via di continua definizione morfologica. Resta da mettere a fuoco, e perfino da censire in alcuni casi, il contributo al moderno dato da un significativo repertorio di architetture minori sorte nella fascia costiera a levante della piana, nelle zone di Albaro, Sturla, Quarto, Quinto e, all’estremo confine cittadino, Nervi.
In seguito al rovesciamento del regime oligarchico dei Trenta e alla restaurazione della democrazia, Trasibulo propose la concessione della cittadinanza a coloro che avevano combattuto in difesa ...della democrazia, tra i quali vi erano anche numerosi schiavi, ma il suo decreto fu cassato per vizio di forma da Archino. Poco dopo, lo stesso Archino fece approvare a sua volta un decreto che concedeva onori puramente formali a tutti i combattenti per la democrazia, cittadini o stranieri che fossero. Il decreto conservato in questa epigrafe riferisce la concessione di onori a stranieri e meteci che combatterono in difesa della democrazia, ma la condizione mutila del documento non permette di stabilire con certezza quali fossero questi onori; la critica moderna oscilla generalmente tra la cittadinanza e l’isoteleia. L’identificazione di questa epigrafe con il decreto di Archino è da respingere sulla base delle onorificenze concesse, mentre più plausibile appare la sua identificazione con un secondo decreto di Trasibulo, o comunque di una persona della sua cerchia politica, approvato in un secondo momento e inteso a ricompensare comunque i difensori della democrazia, sebbene in forma più attenuata rispetto alla proposta originaria. Un altro aspetto oggetto di discussione tra gli studiosi riguarda il numero (una, due o tre) delle categorie di onorati menzionate nella stele, le quali corrispondevano probabilmente al diverso contributo offerto alla restaurazione della democrazia. La natura della ricompensa e la datazione del documento, oscillante tra il 404/3 e il 401/0, richiamano inoltre, senza permetterne tuttavia una soluzione definitiva, la questione dello status dell’oratore Lisia all’epoca del processo da lui stesso intentato contro Eratostene, se cioè egli fosse allora cittadino, isoteles o semplice meteco, a seconda che fosse stato incluso o meno nel presente provvedimento e quale fosse la reale portata giuridica di quest’ultimo. L’elenco degli onorati, i cui nomi sono accompagnati dall’indicazione della rispettiva professione, costituisce infine un preziosissimo documento circa la società attica coeva.
Eratosthenes arrested Polemarchus, following the orders of the Thirty to seize the money of the metics, and then he brought him to the Council, where he was condemned to death without a proper trial. ...Eratosthenes could not deny that he had arrested Polemarchus but he hoped to be acquitted by distorting the recent past, which the jurors ignored in all its details. An examination of the questions and answers of Lysias and Eratosthenes, and an assessment of their arguments shows that Lysias was right to regard his opponent as guilty, but the latter still had chances to be acquitted.
Il saggio ricostruisce il pensiero di Filippo Vassalli e di Guido Tedeschi – che nel ‘padre’ del codice civile avrebbe riconosciuto un maestro – intorno ad una legislazione civile sovranazionale, ...complicata dal principio forte della statualità del diritto. Il campo di tensione percorreva i primi anni Trenta, e si riproponeva nel 1951 con uno scritto di Vassalli, aperto alla prospettiva di un diritto ‘europeo’, oltre gli ormai superati Stati nazione; l’estrastatualità era discussa criticamente da Tedeschi, soprattutto in nome del legame tra codice nazionale e Stato democratico.
The paper examines how the natives of the Trenta alpine valley construct the identity of the local community and of the place through representations of the second home phenomenon. As local land ...(co-)users and owners of the majority of buildings in the valley, second home owners are to the locals the most relevant, but also ambiguous Others. Among native representations of local identity that are revealed in interpretations of otherness, traditional land use and values are those particularly standing out. They are connected to the socialisation into the former agropastoral subsistence system. Besides symbolic ones, certain "material" social effects of the second home phenomenon are also pointed out by the natives.
El present article analitza com les converses polítiques i intel·lectuals sobre els intercanvis de fruita van afectar les relacions entre poder i coneixement a la
Mediterrània occidental durant el ...Renaixement tardà. S’hi argumenta que les xarxes d’erudits van promoure el desenvolupament de la diplomàcia informal
a través de l’ús del significat paradoxal dels cítrics nouvinguts per via de les monarquies ibèriques, i que aquesta comunicació política va estar articulada al voltant de conceptes com la tolerància i la dolçor. Així mateix, es demostra que a Espanya, Portugal i Roma les pràctiques polítiques i els discursos sobre cítrics van alimentar les lluites pel control de la cristiandat en un període que va estar marcat per contínues guerres i debats sobre l’estatus de les minories religioses.
This article analyses how intellectual and political conversations about the exchanges of fruits interacted with knowledge-power relations across the Western Mediterranean during the Late Renaissance. I argue that scholarly networks fostered informal diplomacy through the use of paradoxical meaning of citrus goods newly arrived via Iberian monarchies, and that this political communication was articulated around concepts such as tolerance and sweetness. Between Spain, Portugal, and Rome, I demonstrate how political practices and discourses about citruses fuelled struggles for sovereignty during a time marked by continuous wars and debates about the status of religious minorities.
El presente artículo analiza cómo las conversaciones políticas e intelectuales acerca de los intercambios de frutas afectaron a las relaciones entre poder y conocimiento en el Mediterráneo occidental durante el tardo-Renacimiento. En él se argumenta que las redes de eruditos promovieron el desarrollo de la diplomacia informal por medio del uso del significado paradójico de los cítricos recién llegados por vía de las monarquías ibéricas, y que esta comunicación política estuvo articulada en torno a conceptos como la tolerancia y la dulzura. Asimismo, se demuestra cómo en España, Portugal y Roma las prácticas políticas y los discursos sobre cítricos alimentaron las luchas por el control de la cristiandad en un período que estuvo marcado por continuas guerras y debates acerca del estatus de las minorías religiosas.
Aquest article examina l'actitud europeista, catalanista i comparatista del crític barceloní Ramon Esquerra i Clivillés (1909-1938?), reflectida de manera personal en la ressenya de novel·la ...estrangera a la premsa (1932-1936) i en els estudis emmarcats en el model del comparatisme francès d'entreguerres (1935/36-1938), que disciplinen la seva crítica literària i en canvien bona part dels centres d'interès. Tot i seguir els conceptes d'influència i fortuna exposats per Paul van Tieghem, Esquerra hi adequa el seu imaginari nacional i publica estudis com "Shakespeare a Catalunya" (1935) i "Stendhal en España" (1936), fet que el converteix en l'introductor del comparatisme acadèmic a Catalunya. Alhora, l'article planteja el pensament d'Esquerra sobre la crisi d'Occident, debat en què participa denunciant les interferències polítiques en la literatura provocades per l'estatisme del moment (feixisme i comunisme), emparant-se amb les reflexions de Paul Hazard i les solucions d'inspiració cristiana de Christopher Dawson i Nikolai Berdiàiev.
Celotno besedilo
Dostopno za:
BFBNIB, DOBA, IZUM, KILJ, NUK, PILJ, PNG, SAZU, UILJ, UKNU, UL, UM, UPUK
This paper combines environmental, communitarian and political-economic forces to explain cultural heritage and tourism on Zlarin Island (Croatia, Dalmatia) and in the Trenta Valley (Slovenia, Alps). ...The two selected places belong to different geo-cultural areas and academic traditions, but also share many common features including late colonisation, intensive agriculture and overpopulation, population decline in the twentieth century, change in ownership structure, early origins of tourism and use of their insularity as an advantage in their tourism strategies. A comparative analysis offers a chance to rethink the ethnological approach to communities and cultures as insulated entities.
The article wants to analyze what and how futurist sculpture contributed to the creation and communication of the official image of fascism during the Thirties, through the examination of a number of ...works by some of the most active futurist sculptors of the decade (Rosso, Thayaht, Regina,Di Bosso, Peschi, Bot, Delle Site). Particularly, the examination proceeds by analyzing the plastic solutions by which these sculptors presented some issues of particular relevance in terms of propaganda (Mussolini's portraiture, the aviation's theme, the imperial theme, the catholic religion's theme), and concludes with a hypothesis of correlation between the oscillating consent enjoyed byfascist system in the different moments of the decade and the frequency of the considered themes' appearance in futurist sculptures.
Extended description:
Tolmin, prešolanje učencev z nižinskih osnovnih šol na osemletno v Tolminu. Zadnji dan pouka, junij 1963, otroci odhajajo iz šole domov, odhod po ulici na trg, vozači vstopajo ...na šolski avtobus.
Bovec, ulica, trg, tabla dijaški dom Bovec (otroci višjih razredov prešolani iz Trente, Soče, Lepene in Loga pod Mangartom bodo prešolani v Bovec, kjer bodo prebivali v dijaškem domu), zunanjost stavbe osnovne šole v Bovcu, učenci pri tehničnem pouku, izdelava letalskih modelov.
5. septembra se bodo vnovič odprla šolska vrata, na tisoče otrok širom Slovenije bo spet sedlo v šolske klopi in pričel se bo reden pouk. V vseh povojnih letih je bilo mnogo storjenega za izobraževanje šolske mreže in pouka na osemletkah posebno v okviru šolske reforme. Izmed slovenskih občin, ki so najbolj pogumno pristopile k realizacija reforme je nedvomno tolminska občina, ki je v zadnjih dveh šolskih letih mnogo storila, da bi čim več svoje šolske mladine vključila v popolne osnovne šole.
Zdi se nam, kot da bi bilo včeraj, ko smo obiskali tolminsko osemletko. Bil je zadnji dan pouka in otroci so kljub deževnemu vremenu veselo stopali s spričevali v rokah skozi šolska vrata. Pred njimi so bili veseli dnevi poletnih počitnic, verjetno so bili tudi za njih, kot za nas, prekratki. Na ulici so se Tolminci kmalu porazgubili po domovih, »vozači« pa so še zadnjič v letu sedli v jeklenega orjaka, ki jih je vsak dan zvesto čakal, da jih nasmejanih ličk in živahnem ščebetanju odpelje v prijazne vasice, ki leže ob levi stani Soče, pod okriljem mogočnih Julijskih gora.
Tolminska občin obsega geografsko zelo raznoliki teren. Njene zelo raztresene vasice leže delno v nižinskem, večinoma pa v gorskem svetu. Šolski forumi so sicer strmeli za izboljšanje pouka vsa leta, toda v nižinskih krajih je še vedno le pet popolnih osnovnih šol s štirinajstimi zunanjimi oddelki, v gorskih krajih pa kar 25 nepopolnih osnovnih šol, na katerih učenci izgube dnevno več kot polovico predvidenega pouka.
Zato so že pred dvema letoma prešolali učence višjih razredov dolinskih šol na centralne šole in se tako otroci iz Dolja, Sela, Čiginja, Volarjev in Voljč, skozi vse leto vozijo v Tolmin. Spočetka je bilo zaradi prehoda na razredni pouk precej težav in marsikje tudi na tolminski osemletki, ki je največja popolna osnovna šola v občini, je bilo potrebno prilagoditi učni načrt učencem, ki so poznali le kombinirani pouk, toda ob koncu leta je bil rezultat pozitiven in se je prešolanje otrok z nižinskih šol, na levi strani Soče na osemletko v Tolmin, pokazalo kot vreden primer posnemanja, ki so ga sprejele tudi druge občine v bivšem goriškem okraju. Višje leže prelepe vasice na Kobariškem in Bovškem, težji so pogoji, v katerem raste in se vzgaja mladi posoški rod. poleti je tu prekrasno; cvetoči travniki, lesene »bajke« in značilne ograde, deroči potoki in zvite brvi, kar vabijo v čudoviti svet gamsov. Kdor je tu doma, pa kdor sem zaide ne pozna lepšega kraja. Tudi pozimi je lepo, čeprav, je treba visoko gaziti sneg. Otroci s Trente, tudi tisti oddaljeni 7 kilometrov radi hodijo v šolo in o njih smo slišali samo pohvalo od učiteljice. Ta mora poučevati 30 otrok kombinirano po štiri razrede v dopoldanskem in popoldanskem času. Najprej poučuje v skupinah prve štiri razrede. Je že res, da sedmega obiskuje ena samaučenka, toda tudi njej je treba predavati poučnem načrtu. Razumljivo da v takšnih skupinskih »razredih« učitelj predela le tretjino učne snovi in tako se zgodi, da pet prvošolčkov bere, sedem učencev drugega razreda računa, tretji razred riše samostojno in podobno.
Zato je svet za šolstvo tolminske občine sklenil, da z novim šolskim redom prešola, skoraj vse učence višjih razredov, posebno tistih krajev, ki so v zimskem času nedostopni z avtobusi. Svet je v dogovoru s starši ukinil višje razrede v Trenti, Soči, Lepeni in Logu ter otroke vključil v popolno osemletko v Bovec, kjer bodo med šolskim letom prebivali v dijaškem domu. Učencem iz teh krajev bo zagotovil šolski svet celotno brezplačno oskrbo, ker je našel potrebno razumevanje pri občinskem ljudskem odboru. Povečano število otrok na popolnih šolah tako v Bovcu, kot drugod je zahtevalo tudi adaptacijo in razširitev drugih stavb za kar je bilo določenih za dela izvedena tekom poletja 60 milijonov dinarjev, v prihodnjem letu pa bodo pričeli tudi z gradnjo nove osemletke v Tolminu, za katero bodo potrebovali 240 milijonov investicij. Tudi na bovški osemletki, ki bo sprejela te dni nove gojenca iz Trente in drugih posoških vasi so dogradili še tri nove razrede in v bližnjem domu so prav tako pripravili vse potrebno za jesenski sprejem. V šoli s popolnim poukom,m v okrilju živahne in bogate športne kulturne dejavnosti bovškega centra se bo lahko kar najbolje razvijal mladi posoški rod, ki bo lahko stopil jutri na svojo življenjsko pot brez strahu, saj bo oborožen z znanjem, ki mu bo ga nudila kvalitetna popolna osemletna šola.
Information:
Carrying out school reforms in the Municipality of Tolmin that includes child participation in the first eight years of an elementary school.
Original language summary:
Realizacija šolske reforme v tolminski občini, vključevanje v popolne osnovne šole.