Le nostre conoscenze sul monastero domenicano di San Sisto provengono fondamentalmente da un registro di entrate e uscite degli anni 1369-1381 e da alcuni frammenti di altri registri contabili di ...fine Trecento-inizi Quattrocento. Nel panorama della documentazione romana trasmessaci per quel periodo la conservazione di queste scritture rappresenta un caso eccezionale; esse inoltre possono essere interrogate da molti punti di vista. In questo saggio si considerano in maniera particolare i dati forniti dal più antico dei due registri in merito alle pratiche di scrittura gestionale messe in atto all’interno del monastero, ai sistemi di sfruttamento del suo ricco patrimonio fondiario, alla comunità femminile che viveva al suo interno e all’economia romana di secondo Trecento. Si formulano inoltre alcune ipotesi circa la possibilità di considerare quello di San Sisto e del suo più antico registro di entrate e uscite come un caso paradigmatico sia in termini di gestione patrimoniale sia per quanto attiene le pratiche di scrittura della Roma di quel periodo, in special modo quelle messe in atto all’interno delle comunità religiose femminili.
Durante il viaggio in Italia, la documentazione di Enrico VII viene prodotta non dalla cancelleria, ma dalla camera, un ufficio normalmente dedicato alla gestione delle finanze imperiali. È possibile ...avere notizie sul suo funzionamento e sul personale ivi impiegato grazie alla conservazione di atti “d'uso” e scritture preparatorie. Da un'analisi complessiva del materiale, emerge la figura di un imperatore cosciente dell'utilità e dell'importanza della documentazione: per questo motivo, egli non teme di impiegare soluzioni nuove, al fine di gestire al meglio le situazioni inedite che si trova ad affrontare. Al vertice della camera si trova Bernardo de Mercato, un notaio colto, abile nella professione, che aveva operato al servizio del conte di Savoia in Italia e in Europa: le sue capacità gli permettono di guadagnarsi la fiducia del sovrano e di sfruttare l'esperienza del notariato italiano per fornirgli le risposte più adatte alle sue esigenze.
Il presente lavoro offre una panoramica generale dei sistemi di registrazione immobiliare in Europa. L’analisi comparatistica parte dalla distinzione dei sistemi giuridici di trasmissione della ...proprietà all’interno delle due grandi famiglie del “Civil Law” e del “Common Law”. Su tali basi, infatti, poggiano gli istituti giuridici e le organizzazioni nazionali che soprintendono alla registrazione immobiliare. Sono stati esaminati pertanto i vari sistemi di “Land Registration” con riferimento ai principali fattori caratterizzanti, quali l’organizzazione del Registro, il contenuto della registrazione, i suoi effetti sostanziali, la protezione della buona fede e gli effetti verso i terzi.
Il contributo intende presentare il rapporto fra notariato e istituzioni ecclesiastiche, con particolare attenzione ai capitoli delle cattedrali dell’Italia settentrionale fra XIII e XIV secolo. ...Prendendo in considerazione i capitoli di Genova, Verona, Vicenza, Bergamo, Belluno e Asti si ricostruisce lo sviluppo dei sistemi di produzione e conservazione della documentazione nella fase di transizione dalla pergamena sciolta al registro. Quale elemento comparativo si presenta inoltre il caso del capitolo della cattedrale di Trento, con particolare attenzione alla nascita, ad inizio Trecento, della serie degli Instrumenta capitularia. In ultimo si chiarisce quale fu il ruolo dei chierici-notai nello sviluppo di apparati burocratici e cancellerie capitolari.
Kroničnim upalnim bolestima crijeva u djece, za razliku od odraslih, svojstven je teži tijek i prošireniji oblik bolesti te negativan utjecaj
na rast i razvoj. U posljednjih nekoliko desetljeća ...zamijećen je trend porasta incidencije kroničnih upalnih bolesti crijeva, najviše na
račun Crohnove bolesti. Uzimajući u obzir sve navedeno, ali i činjenicu da se upalne bolesti crijeva u djece pojavljuju u razdoblju
njihovog ubrzanog rasta i razvoja, svi pedijatrijski bolesnici iziskuju dugoročno praćenje koje je moguće jedino putem nacionalnog
registra. U ovom preglednom članku raspravljamo o ulogama, ciljevima i metodama rada nacionalnih registara, koji imaju za cilj
praćenje različitih varijabli u djece s kroničnim upalnim bolestima crijeva, ali naglašavamo i važnost osnivanja takvog registra u
Republici Hrvatskoj.
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Il presente contributo analizza i tratti morfologici più distintivi di quella varietà nazionale della lingua italiana comunemente denominata “l’italiano dell’uso medio”, attraverso un corpus di ...quattro commedie natalizie: Vacanze di Natale ’95, Vacanze di Natale 2000, Natale sul Nilo, Natale in India, popolarmente chiamate “cinepanettoni”. Anche se si tratta di un corpus modesto che prende in esame quattro film, la presenza di un modello comune su cui sono costruiti sia la trama, sia i personaggi di tutte queste commedie, ci consente di delineare un modello comune anche sul piano linguistico, ovvero un insieme di caratteristiche linguistiche comuni per tutte le commedie del filone. Per compiere l’analisi, userò come punto di riferimento principale le caratteristiche morfologiche individuate da Francesco Sabatini nel saggio L’italiano dell’uso medio: una realtà tra le varietà linguistiche italiane. I tratti morfologici che verranno presentati sono stati scelti in base alla loro frequenza nel corpus dei film. Ogni caratteristica sarà accompagnata da quattro esempi concreti, cioè verranno presi in considerazione in modo proporzionato dialoghi di tutti e quattro i film. L’analisi mostrerà come la varietà nazionale denominata “l’italiano dell’uso medio” rispecchia sul piano morfologico l’adattamento alle esigenze del parlato colloquiale. L’analisi innanzitutto intende mostrare che “l’italiano dell’uso medio” è quella varietà della lingua nazionale usata indipendentemente dal luogo, dalla classe sociale, dalla cultura, dal sesso o dall’età. A questo proposito, accanto a ogni esempio specifico, intendo segnalare i tre parametri che determinano la variazione linguistica. Poiché è chiaro che si tratta della lingua parlata, ometterò i fattori relativi alla varietà diamesica, e mi baserò invece sulle particolarità relative alle varietà distratica, diatopica e diafasica.
Background: Primary health care has undergone great changes as a consequence of demographic changes, growing patients’ awareness and organizational changes in the healthcare system. Declining ...interest in family medicine specialization further worsens the situation. In the period of lack of GPs and their overloading, it is necessary to include a diploma graduate nurse in the team of GPs and to define competencies and activities in such a way that encourage more active approach to the patients, meeting the indicators of quality.The purpose of the article is to describe the project of model practice in Slovenia and to present some results.Methods: A model practice introduces a new concept in the areas of human resource standards (to existing team, a diploma graduate nurse is included on a part-time basis); work competences (use of protocols for the treatment of chronic patients, extended and well-defined preventive screenings, establishing registers of chronic patients and assessing quality by means of quality indicators) and work management (redistribution of workload ).Results: Due to great interest of general practitioners, a total of 271 model practices were introduced in 2011 and 2012. MPs have been distributed evenly through different regions inSlovenia. Registers of patients with chronic diseases (COPD, asthma and diabetes) have been established and during the preventive screening, on average 2 patients with a chronic disease and 15 patients with risk factors have been detected. Patients are treated actively according to their needs rather than their preferences.Conclusions: The project of MPs enables a high quality and cost effectiveness of patients’ treatment in family medicine. With a gradual introducing of new MPs, a well planed and monitored patients’ care will be implemented in the practice. In a long run, disburdening of a secondary care level and more rational consumption of drugs are expected
En 1548 Antonio de Cabezón fue capaz de hacer un viaje a Italia. En esa ocasión, él sin duda podría aprender y tocar el órgano italiano. Las nuevas fuentes y documentos inéditos, nos han permitido ...recientemente para identifi car un perfi l nuevo y confi able de los órganos de origen italiano. Eliminado los errores históricos, falsos de fecha y clichés, la adquisición de los datos técnicos distintos de los transmitida por tradición han abierto una nueva perspectiva histórica de la cual aquí se da cuenta. Ilustración actualizada de las características de los órganos del Renacimiento italiano sigue las directrices de la práctica interpretativa que derivan de ella y un enfrentamiento con los instrumentos españoles practicadas por Antonio de Cabezón.
it Le caratteristiche degli organi italiani al tempo di Antonio de Cabezón
Nel 1548 Antonio de Cabezón ebbe modo di compiere un viaggio in Italia. In quell’occasione poté sicuramente conoscere e suonare gli organi italiani. Nuove fonti e inediti documenti hanno recentemente permesso di delineare un nuovo ed attendibile profi lo degli organi italiani delle origini. Eliminati falsi storici, errori di cronologia e luoghi comuni, l’acquisizione di dati tecnici diversi da quelli tramandati dalla tradizione hanno aperto ad una nuova prospettiva storica di cui qui viene dato conto. All’illustrazione aggiornata delle caratteristiche degli organi italiani del Rinascimento seguono le indicazioni di prassi esecutiva che ne derivano, e un confronto con gli strumenti spagnoli praticati da Antonio de Cabezón.
L’intento dell’articolo è quello di evidenziare gli effetti dell’autocensura del traduttore sulla lettura di un romanzo italiano contemporaneo, la cui versione in romeno è stata epurata dai termini ...licenziosi. Valutando come irrelevante la questione riguardante la motivazione del traduttore, lo scopo è quello di elencare e analizzare le notevoli differenze esistenti tra il testo originale e la sua versione in romeno, per rilevare e, di conseguenza, in un certo senso, annullare gli effetti di tale censura, rendendo giustizia alla scrittrice e alla sua opera.
This article presents the effects of the translator’s self-censorship on the reading of a contemporary Italian novel that has been deprived of all vulgar and licentious terms. Discarding as irrelevant the question of whether the translator’s action is an attempt to please society or a result of her private sense of prudery, my intention is to inventory and comment on the differences between the original and the translated text, in order to reveal and thus somehow undo the effects of censorship and to bring justice to the writer and her work.