Non conoscere con sicurezza la provenienza di un’iscrizione latina è una delle principali difficoltà che l'epigrafista incontra nella sua ricerca. Questo può portare a gravi errori sul piano ...scientifico, con la creazione di “personaggi fantasmi” o l’errata attribuzione a luoghi o persone. Si presenta in questa sede, come caso di studio, un’iscrizione menzionante un frumentarius, un soldato scelto con compiti di spionaggio, che tutti gli studiosi hanno sempre ritenuta come proveniente da Verona. In realtà, l’analisi del litotipo (marmo proconnesio), mai adoperato in Verona romana per i monumenti sepolcrali nella prima età imperiale, e il confronto con altre stele da Roma, molto simili e caratteristiche non solo dei praetoriani e dei vigiles, ma anche dei frumentarii, ha portato risultati interessanti. Questa iscrizione non è veronese ma proviene da Roma ed è entrata nella collezione di Scipione Maffei attraverso alcuni passaggi collezionistici difficile da ricostruire, almeno per il momento.
Questo quarto supplemento al corpus delle iscrizioni romane di Verona e del suo territorio comprende alcuni testi inediti e nuove letture di epigrafi già note. Di particolare interesse sono tre ...iscrizioni tardorepubblicane, che incrementano il ridotto numero delle testimonianze epigrafiche di questo periodo presenti nel territorio veronese.
In this third supplement to the Corpus of the Roman inscriptions of Verona and its territory, some unpublished texts and new readings of already known epigraphs are published. Of particular interest ...are the attestations of a new member of the gens Octavia in the pagus of the Arusnates, two altars dedicated to Jupiter Optimus Maximus, one of which, placed by a sexvir augustalis, is inscribed on the two faces, a stele with a portrait and a cippus with the indication of the measures of the funeral enclosur.
In questo quinto supplemento al Corpus delle iscrizioni romane di Verona e del suo territorio si pubblicano alcuni testi inediti e nuove letture di epigrafi già note. Si tratta di una stele funeraria ...inedita conservata nel Museo Archeologico al Teatro Romano con dedica a una donna, Cornelia Salvia, liberta del suo compagno M. Cornelius Favor. Viene poi ripubblicato un frammento conosciuto da Theodor Mommsen solo attraverso la tradizione manoscritta (CIL, v, 3838), la cui lettura può ora essere migliorata tramite l’autopsia. Nel terzo contributo si pubblica un nuovo frammento di epigrafe funeraria murato all’esterno della chiesa di San Zeno in Oratorio con l’indicazione di una pedatura. Le due note seguenti riguardano, rispettivamente, la riedizione di CIL, v, 3796, frammento conosciuto da Mommsen solo attraverso la tradizione antiquaria, e la scoperta di un nuovo frammento di iscrizione funeraria nella chiesa di Ognissanti a Marzana, che va a completare il frammento con il nome di una liberta reimpiegato nella stessa chiesa (SI 640). Segue l’edizione di due frammenti di stele funerarie conservate nel Museo Archeologico al Teatro Romano e, infine, il riesame di due frammenti di architrave reimpiegati nella chiesa di San Fidenzio a Novaglie (CIL, v, 3698 e AE 2005, 627), pubblicati separatamente ma appartenenti in realtà allo stesso monumento funerario realizzato da M. Servilius Messius per sé e per la sua famiglia.
Mantissa epigraphica Veronensis 2 Alfredo Buonopane (a cura di); Mareva De Frenza; Simone Don ...
Studi veronesi (Online),
11/2020, Letnik:
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In questo secondo supplemento al Corpus delle iscrizioni romane di Verona e del suo territorio, si presenta lo studio scientifico di due importanti iscrizioni, menzionanti un seviro augustale e un ...liberto di un imperatore, probabilmente Marco Aurelio, finora conosciute solo attraverso la tradizione erudita. Si pubblica inoltre, per la prima volta, l’edizione scientifica due stele sepolcrali, reimpiegate una nella cripta dell’abbazia di San Pietro di Villanova (San Bonifacio, Verona) e l’altra inserita nelle mura fatte costruire da Teodorico.
Uno dei molti meriti del volume di Jordi Pérez González è l’aver dedicato un’ampia parte del testo, corredata da un accurato corpus delle testimonianze epigrafiche, ai “sumptuary craftsmen”¹: si ...fornisce così agli studiosi non solo un fondamentale approfondimento dedicato agli operatori attivi in un importante settore dell’economia romana, ma si offrono anche utili spunti per ulteriori ricerche, come -ed è quello su cui intendo soffermarmi -l’impatto su queste attività delle presenze femminili. Nel pressoché totale silenzio delle fonti letterarie, infatti, le testimonianze epigrafiche sono uno strumento fondamentale per conoscere meglio il complesso problema della partecipazione, a ogni livello, delle donne
Nel lapidario dell’abbazia di Santa Maria in Sylvis a Sesto al Reghena (Pordenone), località che in età romana apparteneva all’agro di Iulia Concordia, si conserva un mattone con un’iscrizione ...graffita che riporta la rara testimonianza di un sex vir di età tardo repubblicana. Inoltre l’analisi delle tecniche con cui l’iscrizione è stata realizzata offre tre possibilità d’interpretazione. Può trattarsi, infatti, di una «minuta» officinale, oppure di un testo provvisorio che doveva essere sostituito in un secondo momento da quello definitivo, oppure, più probabilmente, di un’esercitazione scrittoria, eseguita nell’officina epigrafica da qualche apprendista
Vengono prese in esame due cupe monolitiche con tabella centrale a forma di stele. Rinvenute nelle due più importanti necropoli della città romana di Grumentum in Lucania, sono entrambe molto ...interessanti per gli aspetti onomastici e linguistici.
La nuova autopsia di un’iscrizione, incisa su un frammento di lastra di bronzo, già pubblicata con una lettura errata da Ettore Pais (SI, 632), permette di riconoscere la menzione di un nuovo curator ...rei publicae, probabilmente di due città. Le gravi lacune del testo non consentono di conoscere l’identità del personaggio, che fu di rango equestre e che in Verona rivestì le somme magistrature.
Due lastre iscritte, una conservata nel Medelhavsmuseet di Stoccolma e l’altra nel J. Paul Getty Museum di Malibu, ricordano che un certo T. Aelius Evangelus allestì il proprio sepolcro dapprima per ...sé e la sua compagna e, in un secondo tempo, per sé e per la moglie, concedendone l’uso, in quest’ultimo caso, anche alla figlia naturale, nata dalla precedente relazione, a un certo M. Ulpius Telesphorus, ai liberti e alle liberte e a i loro discendenti. Inoltre su entrambe le lastre egli è raffigurato intento al lavoro all’interno del suo lanificium. I rilievi, infatti, raffigurano una delle fasi della produzione tessile: la preparazione del filato. Si tratta di un documento molto importante, finora unico, dove l’organizzazione complessiva del lavoro di un lanificium, attivo negli ultimi decenni del II secolo d.C., viene messa bene in evidenza. E’ così possibile sia seguire i singoli passaggi, dalla materia prima al prodotto finito, sia conoscere i personaggi coinvolti nella lavorazione e le loro occupazioni.