La morte di Danton (1835) di Georg Büchner contrappone la ricerca da parte di Camille Desmoulin della “x sconosciuta”, capace di porre fine allo scontro con l’altro, esterno e interno in nome del ...principio della possibilità, al principio di realtà cui si ispira l’azione dei Giacobini e degli Indulgenti, basata sul precetto di Carneade. La morte dell’avversario (1959) di Hans Keilson, concepito nel 1942, radicalizza l’impostazione dicotomica del dramma di Büchner. Nonostante l’antagonista sia ispirato ad Adolf Hitler, il protagonista, un giovane ebreo in esilio, oppone all’inimicizia l’utopia-ucronia del qui ed ora, un’alternativa autenticamente morale in cui la scelta interiore ed esteriore coincidono. Nei drammatici anni del regime hitleriano riprende la “ricerca della x sconosciuta”, di forme di umana convivenza che neghino le dinamiche della violenza. Sostenere questa sfida nel con-fronto con Hitler, consente non solo ai tedeschi di intravedere le matrici di ogni conflitto. Infine, al-cune pagine hegeliane del periodo jenese (1801-1806), esemplificano la valenza sociale del vincolo nemicale tra il protagonista e B. nel romanzo di Keilson.
Die Buchreihe Untersuchungen zur deutschen Literaturgeschichte deckt das gesamte Spektrum der germanistischen Literaturforschung ab und umfasst Monographien und Sammelbände über einzelne Epochen vom ...ausgehenden Mittelalter bis zur Gegenwart. Sie versammelt Beiträge zur Erklärung zentraler Begriffe der Literaturgeschichte, zu einzelnen Autoren und Werken.
La morte di Danton (1835) di Georg Büchner contrappone la ricerca da parte di Camille Desmoulin della “x sconosciuta”, capace di porre fine allo scontro con l’altro, esterno e interno in nome del ...principio della possibilità, al principio di realtà cui si ispira l’azione dei Giacobini e degli Indulgenti, basata sul precetto di Carneade. La morte dell’avversario (1959) di Hans Keilson, concepito nel 1942, radicalizza l’impostazione dicotomica del dramma di Büchner. Nonostante l’antagonista sia ispirato ad Adolf Hitler, il protagonista, un giovane ebreo in esilio, oppone all’inimicizia l’utopia-ucronia del qui ed ora, un’alternativa autenticamente morale in cui la scelta interiore ed esteriore coincidono. Nei drammatici anni del regime hitleriano riprende la “ricerca della x sconosciuta”, di forme di umana convivenza che neghino le dinamiche della violenza. Sostenere questa sfida nel con-fronto con Hitler, consente non solo ai tedeschi di intravedere le matrici di ogni conflitto. Infine, al-cune pagine hegeliane del periodo jenese (1801-1806), esemplificano la valenza sociale del vincolo nemicale tra il protagonista e B. nel romanzo di Keilson.
Michael Baums Analyse von Berlin Alexanderplatz strebt eine „textnahe, keineswegs aber theorieferne Lesart“ (Buchdeckel) von Döblins erfolgreichem Roman an. Die Textnähe wird einerseits durch ...sorgfältige Einzeluntersuchungen, die immer noch Überraschungen bergen – siehe die Analyse der Zannowich-Parabel (S. 38f.) –, andererseits vor allem durch die Systematisierung wesentlicher Problemkreise der Döblinforschung erreicht, in deren Rahmen Fragen wie etwa die sprachliche Kennzeichnung der dialektalen Passagen und das Geflecht der Zitate im Roman zur Sprache kommen. Das zweite Anliegen findet dagegen in der Anwendung des theoretischen Gerüsts von Charles Sanders Peirce seinen Niederschlag. Durch diese Vermittlung sucht Baum eine „zeichentheoretisch fundierte Literaturwissenschaft“ (S. 25) zu praktizieren, nach der Zeichen ihre „Bedeutung in einem Interpretationsprozeß konstituieren, im Verlauf dessen weitere Zeichen produziert werden, die in ihrer Gesamtheit den Interpretanten des Repräsentamens darstellen“ (S. 27).