Il volume offre la ricostruzione del sistema di concessione della cittadinanza napoletana nel corso del Cinquecento. È stato studiato, in particolare, il ruolo svolto dalla Regia Camera della ...Sommaria, la massima magistratura fiscale del Regno di Napoli, nella valutazione delle richieste e nell’attribuzione della patente di cittadinanza, che consentiva l’accesso ai consistenti privilegi fiscali e giurisdizionali della città capitale.
La politica del governo spagnolo rispetto a questi ultimi è basata sulla prudenza e sull’attenzione agli equilibri politici e sociali di una capitale fondamentale e complessa come Napoli. La Sommaria, tuttavia, riesce ad affermare un sistema di controllo e di governo dei privilegi, che rende in buona parte la cittadinanza napoletana un prodotto dello stato; anche sottraendo competenze in materia al governo municipale della città.
The book illustrates the reconstruction of the system of granting Neapolitan citizenship during the sixteenth century. In particular, the role played by the ‘Regia Camera della Sommaria’, the highest ...tax magistrature of the Kingdom of Naples, in the evaluation of requests and in the assignment of the citizenship licenses, which allowed access to the substantial tax and jurisdictional privileges of the capital city. The policy of the Spanish government with respect to these privileges is based on prudence and attention to the political and social balance of a fundamental and complex capital as Naples is. The ‘Sommaria’, however, manages in establishing a system of control and government of privileges, which makes the Neapolitan citizenship for a large part a product of the state; also subtracting expertise in the field to the city's municipal government.
Nel saggio si illustrano i risultati di un percorso di ricerca sulle élites urbane del regno di Napoli nella prima età moderna. Si approfondisce il ruolo giocato dalla città capitale nei confronti ...delle élites aristocratiche e popolari dei centri urbani del regno, per le quali quelle della capitale rappresentavano un modello sociale e politico. Attraverso fonti prodotte dalle magistrature centrali di governo, si evidenzia inoltre la cura nel preservare gli equilibri politici locali rispetto al sistema dei seggi, che sanciva la separazione di ceto, in alcune delle principali comunità del regno, e conferiva alle famiglie che ne facevano parte le prerogative del governo urbano.
Si illustrano, per alcuni casi, linguaggi e dinamiche politiche di gruppi sociali emergenti, nel corso del XVIII secolo, anche nelle pressioni per accedere ai seggi.
L’analisi si concentra quindi sulle strategie per costruire alleanze e perseguire disegni egemonici, in particolare riguardo ad alcune famiglie dei seggi aristocratici di Napoli. Attraverso le votazioni del seggio di Montagna, dal 1632 al 1659, si è constatato il protagonismo dei Sanfelice, dei Muscettola, dei Carmignano. Il loro attivismo nel condizionare e determinare la vita del seggio era anche più necessario per cercare di bilanciare l’egemonia, espressa a livello cittadino, dei seggi napoletani più potenti e prestigiosi come Nido e Capuana. tale rappresentavano un modello sociale e politico. Attraverso fonti prodotte dalle magistrature centrali di governo, si evidenzia inoltre la cura nel preservare gli equilibri politici locali rispetto al sistema dei seggi, che sanciva la separazione di ceto, in alcune delle principali comunità del regno, e conferiva alle famiglie che ne facevano parte le prerogative del governo urbano. Si illustrano, per alcuni casi, linguaggi e dinamiche politiche di gruppi sociali emergenti, nel corso del XVIII secolo, anche nelle pressioni per accedere ai seggi. L’analisi si concentra quindi sulle strategie per costruire alleanze e perseguire disegni egemonici, in particolare riguardo ad alcune famiglie dei seggi aristocratici di Napoli. Attraverso le votazioni del seggio di Montagna, dal 1632 al 1659, si è constatato il protagonismo dei Sanfelice, dei Muscettola, dei Carmignano. Il loro attivismo nel condizionare e determinare la vita del seggio era anche più necessario per cercare di bilanciare l’egemonia, espressa a livello cittadino, dei seggi napoletani più potenti e prestigiosi come Nido e Capuana.
In the Modern Age, local government in Naples rested upon a clear distinction between nobles and «people». The «popular» offices are still little known, for a large proportion of the municipal ...archives have been destroyed. This article therefore seeks to retrace the organisation of «popular» local powers, characterised by a close political relationship with the Crown as from the close of the Aragonese period. In order to gain a better understanding of this linkage between royal power and «popular» citizen government, the study attempts to more clearly outline the figure of the People’s Representative, who discharged first-rate functions in the city’s administration and who was closely tied to Viceroy under Spanish dominion, then later to the King himself under the Bourbons. The captains of the ottine, appointed by the assemblies of family heads of the twenty-nine quarters, played an essential role as mediators between the citizenry and the municipal or the royal authority, as well as providing a measure of social control. The article analyses the evolution of this office up to the creation of the royal police in 1780.
À l’époque moderne, le gouvernement local reposait, à Naples, sur une nette distinction entre les nobles et les « populaires ». Or les offices « populaires » restent encore mal connus, d’autant que ...les archives municipales ont été en grande partie détruites. L’étude s’attache donc à retracer l’organisation des pouvoirs locaux « populaires », caractérisée par un rapport politique étroit avec la Couronne depuis la fin de la période aragonaise. Afin de mieux comprendre cette articulation entre pouvoir monarchique et gouvernement citadin « populaire », l’étude tente de mieux cerner la figure de l’Élu du Peuple, qui exerçait des fonctions de premier plan dans l’administration de la cité, et qui était étroitement lié au vice-roi sous la domination espagnole, puis au roi lui-même sous les Bourbons. Les capitaines des ottine, désignés par les assemblées des chefs de famille des vingt-neuf quartiers, jouaient un rôle essentiel de médiation entre les citadins et le pouvoir municipal ou royal, ainsi que de contrôle social. L’étude analyse l’évolution de cette charge jusqu’à la création d’une police royale en 1780.
In sixteenth-century Naples the definition of citizenship displays certain elements of ambiguity. The reason for this may be traced in part to legislation dealing with the privilege of citizenship, ...which was little developed despite the city's important legal and institutional culture. Citizen status could be accorded both by the Sommaria - the fiscal authority - and by the Eletti, that is to say by municipal authorities. For this reason there was no clear distinction between citizen and resident status. In accessing urban resources, in trades, and in welfare the difference was, however, meaningful, though not always formalized. Within its fiscal framework, given the franchises that went along with citizenship, the Summaria proceeded to enforce a degree of assimilation of the two statuses through the categories of its administrative and jurisdictional activities. The fiscal agency gradually eliminated certain ambiguities, thereby assimilating Neapolitan citizens first and foremost to the status of fiscal subjects to be ruled.