Provider: - Institution: Internet Culturale / Biblioteca Casanatense - Roma - Data provided by Europeana Collections- Titolo attribuito da LombardiaBeniCulturali ; Stampe raffiguranti i dodici ...Apostoli con i rispettivi simboli- All metadata published by Europeana are available free of restriction under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication. However, Europeana requests that you actively acknowledge and give attribution to all metadata sources including Europeana
Provider: - Institution: Internet Culturale / Biblioteca Casanatense - Roma - Data provided by Europeana Collections- Esemplare incompleto, solo 4 stampe- Serie parzialmente numerata incisa da ...Marcantonio Raimondi ; Titolo serie in Bibliografia: Raphael invenit: stampe da Raffaello nelle collezioni dell'Istituto nazionale per la grafica. Catalogo, Roma 1985, Palafrenieri, n. 10a, 4a, 12a, 11a, p. 65-66.- All metadata published by Europeana are available free of restriction under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication. However, Europeana requests that you actively acknowledge and give attribution to all metadata sources including Europeana
apostoli Bernardino di Stefano da Fossano detto Bergognone Bernardino
1492 ca. - 1493 ca.; sec. XV
Image
Provider: - Institution: - Data provided by Europeana Collections- I tondi con i dodici apostoli ornano la parte superiore delle pareti del transetto. Le mezze figure sono inserite all'interno di ...oculi scorciati prospetticamente e decorati da corone di foglie e frutti, da cui pendono i cartigli che riportano i nomi degli apostoli. L'idea di rappresentare i busti entro oculi scorciati dal basso riprende il motivo già utilizzato da Vincenzo Foppa nella Cappella Portinari in Sant'Eustorgio a Milano e sfruttato anche nella decorazione di Santa Maria delle Grazie, mentre l'inserto delle ricche corone vegetali sembra rifarsi ai festoni dipinti nella parte inferiore del polittico di Treviglio. Partendo dalla parete sinistra del transetto sinistro, procedendo in senso orario per percorrere l'intero transetto, si incontrano gli apostoli Giovanni, Simone, Tommaso, Giacomo Maggiore, Matteo, Taddeo, Giacomo Minore, Bartolomeo, Paolo, Pietro, Andrea e Filippo. Nel Manoscritto Braidense, che contiene le seicentesche "memorie" della Certosa di Pavia, "li dodici apostoli nelli tondi a mezza persona" sono citati tra le opere pagate a Ambrogio e Bernardino Bergognone fra il 1492 e il 1494. Tale datazione andrebbe ulteriormente ristretta in base alla data inscritta in una lesena della parte di parete sottostante alla fascia degli apostoli, che con la sua indicazione "settembre 1493" pone un termine ante quem per l'esecuzione degli affreschi nella parte alta del transetto. L'autografia bergognonesca dell'intera serie degli apostoli, di cui si dubitava già nell'Ottocento, è stata smentita dagli studi di R. Battaglia. La studiosa, in base a una puntuale analisi stilistica delle figure, è giunta a individuare due diverse compagnie di pittori attivi nella parte superiore del transetto: un'équipe diretta da Ambrogio Bergognone (presumibilmente l'ideatore dell'intera decorazione affrescata della chiesa) sarebbe responsabile della realizzazione degli apostoli del transetto destro; un'altra compagnia, in cui si distinguerebbero le personalità di Jacopino de Mottis e di un maestro di formazione bramantesca, avrebbe invece dipinto gli apostoli del transetto sinistro e il San Bartolomeo del transetto destro. Gli apostoli bergognoneschi possono essere confrontati con le figure affrescate dal Bergognone nelle testate dei transetti, rilevando una stretta somiglianza tipologica e stilistica. Non tutti gli apostoli possono tuttavia essere attribuiti direttamente alla mano del maestro, mostrando alcuni una fattura più sommaria e una minore espressività. Nel transetto sinistro, la compagnia jacopinesco-bramantesca si distinguerebbe invece per la scelta di rappresentare le figure con uno scorcio più accentuato, per una maggiore espressività dei volti, talvolta animati da una carica quasi aggressiva, e per una immediatezza di gesti e di sguardi che manca agli apostoli bergognoneschi. Il San Giovanni si dovrebbe a Jacopino de Mottis: probante sarebbe il confronto con i Patriarchi della volta della quinta cappella di destra e con l'angelo alla destra della Vergine nel trittico di Susa, autografo del de Mottis. Gli altri apostoli (insieme al San Bartolomeo del transetto destro) sarebbero invece opera del cosiddetto "maestro bramantesco". Tale maestro, la cui mano è stata individuata anche negli angeli reggifestone e in alcuni tondi dello zoccolo e della volta del transetto sinistro e nei tondi della volta della navata maggiore della chiesa, è stato tentativamente identificato dalla Battaglia con Pietro da Velate (di cui non si conosce alcuna opera certa), documentato in Certosa con la qualifica di pittore proprio negli anni in cui venne realizzata la decorazione a affresco della chiesa. A tale artista viene riferita anche l'Adorazione del Bambino della Pinacoteca di Pavia, in cui l'angelo frontale sarebbe vicino alla figura di San Bartolomeo. Secondo S. Buganza (1997), il "maestro bramantesco" potrebbe essere identificato con il fratello di Ambrogio, Bernardino Bergognone, di cui però si conosce per certo solo il San Rocco (firmato e datato 1523) della Pinacoteca di Brera. Recentemente M. G. Albertini Ottolenghi (2010) ha avanzato un'altra ipotesi sul gruppo di opere della Certosa attribuito a Pietro da Velate dalla Battaglia prima e da Romano poi (2007), con l'individuazione di una personalità di formazione bramantiniana che fonti documentarie indicano in Certosa tra il 1490 e il 1509: si tratta di Cristoforo de Vulpis, cognato di Bramantino, forse presente anch'esso in Certosa intorno al 1490. Gli ultimissimi studi (B. Bentivoglio Ravasio, 2011) tornano tuttavia a propendere per il fratello di Ambrogio Bergognone, Bernardino (documentato nelle Memorie braidensi proprio a proposito degli apostoli del transetto), che verrebbe così ad assumere una personalità artistica di forte rilievo che lo riscatta dalla situazione di quasi anonimato nella quale è vissuto finora.- All metadata published by Europeana are available free of restriction under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication. However, Europeana requests that you actively acknowledge and give attribution to all metadata sources including Europeana
Provider: - Institution: Internet Culturale / Biblioteca Casanatense - Roma - Data provided by Europeana Collections- Titolo attribuito da bibliografia: The Illustrated Bartsch, v. 12 Formerly, n. ...6-18 p.16-28 ; Stampe raffiguranti i dodici Apostoli con Gesù Cristo- All metadata published by Europeana are available free of restriction under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication. However, Europeana requests that you actively acknowledge and give attribution to all metadata sources including Europeana
In this provocative challenge to prevailing views of New Testament sources, Dennis R. MacDonald argues that the origins of passages in the book of Acts are to be found not in early Christian legends ...but in the epics of Homer. MacDonald focuses on four passages in the book of Acts, examines their potential parallels in theIliad,and concludes that the author of Acts composed them using famous scenes in Homer's work as a model.Tracing the influence of passages from theIliadon subsequent ancient literature, MacDonald shows how the story generated a vibrant, mimetic literary tradition long before Luke composed the Acts. Luke could have expected educated readers to recognize his transformation of these tales and to see that the Christian God and heroes were superior to Homeric gods and heroes. Building upon and extending the analytic methods of his earlier book,The Homeric Epics and the Gospel of Mark,MacDonald opens an original and promising appreciation not only of Acts but also of the composition of early Christian narrative in general.
The Apostoli Basin, in the central-west part of Crete, was formed as a fore-arc type basin related to the convergent plate boundary between the African and the Eurasian plates. Most of the Neogene ...sediments filling the basin were deposited in a terrestrial to shallow marine environment. The succession is a transgressive cycle, which culminates in the alternation of Rethymnon bioclastic limestones with marls, documenting the important Tortonian marine transgression.
The Rethymnon limestones are classified as a typical non-tropical carbonate lithofacies. Two particular lithofacies have been recognized: (a) a
rhodalgal-type lithofacies, characterized by predominance of encrusting coralline algae and bryozoans, and (b) an
echinofor-type lithofacies, characterized by predominance of echinoderms and/or benthic foraminifera. The coralline algae occur mostly as in situ spheroidal or branched rhodoliths, whereas benthic foraminifera are mainly represented by larger foraminifera. In both lithofacies, typical tropical carbonate elements are lacking. Skeletal elements consisted of low- and high-Mg calcite. Although the observed lithofacies possess many similarities with facies of non-tropical carbonates, the presence of large benthic foraminifera suggests development in a warm temperate biogeographic province.
The depositional environment corresponds to a shallow ramp, the sediments being deposited in a nearshore environment and under conditions analogous to those prevailing in the present-day circalittoral bottoms of the Mediterranean Sea. The main carbonate accumulation area is located at the factory area itself (rhodalgal-type sediments), and downslope from the factory area (echinofor-type sediments). In the classic zonation of Mediterranean benthic assemblages of Peres and Picard Rec. Trav. Stn. Mar. (1964), the rhodalgal-type sediments of the Rethymnon Fm correspond to the “Facies a Pralines”, developed in areas strongly controlled by currents (e.g., tops of plateaus), and the echinofor-type sediments to the “Detritique Cotier” bioclastic deposits, derived mostly by bioerosion and fragmentation of local and adjacent calcareous benthic communities.
Govoreći o početcima Crkve, već od najranijih godina, autor dijeli svoje izlaganje u tri glavna poglavlja. U prvom, koje je naslovljeno Pedesetnica i Petrovi govori, opisuje povratak apostola u ...Jeruzalem, nakon Isusova uzašašća, izbor sv. Matije u apostolski zbor, izlijevanje Duha Svetoga i Petrove govore. Drugo poglavlje, naslovljeno Prvo širenje Crkve i prvi progoni, govori o širenju kršćanske vjere u židovskoj dijaspori, u Jeruzalemu i Šaronskoj ravnici, o obraćenju rimskog satnika Kornelija, doprinosu ostalih apostola u širenju nove vjere te o zaprekama i prvim progonima od Židova. Treće poglavlje, s naslovom Helenisti i kršćanski prvomučenik Stjepan, s odnosnim podnaslovima, govori o kršćanskim Helenistima, izboru Sedmorice (đakona), svetom Stjepanu i njegovu govoru pred Sinedrijem, kojim se Duh Sveti poslužio kako bi usmjerio Crkvu prema većoj neovisnosti od židovstva, njegovih obreda i zakona. Dok su kršćanskog prvomučenika Stjepana kamenovali, Savao iz Tarza čuvao je odjeću svjedokâ, tj. onih koji su ga kamenovali. Razdoblje relativnog mira koji je Crkva uživala trajalo je dakle šest godina. Progon koji je izbio nakon Stjepanove smrti nastavit će se, više-manje nasilno, do smrti kralja Agripe I. († 44). No bijeg i nasilno raspršenje Helenista iz Jeruzalema pridonijet će širenju Radosne vijesti i, na koncu, će Savla, ljutog neprijatelja i progonitelja kršćana, preobraziti u svetoga Pavla, sjajnog i neumornog navjestitelja te iste Vijesti.
Provider: - Institution: - Data provided by Europeana Collections- Cei doi Apostoli sunt reprezentați frontal: Apostolul Petru ține în mână cheia Raiului, iar Apostolul Pavel spada. Între ei, pe ...fundal, este reprezentată schematic biserica apostolică, sub forma unei clădiri înguste, cu acoperiș de țiglă, înconjurate de trandafiri roșii. Nimburile Apostolilor sunt subliniate cu foiță metalică. Icoana prezintă o inscripție cu caractere latine: Petru, Pave(l). Paleta cromatică: roșu, alb, albastru, ocru și verde. Rama este de lemn, profilată, vopsită negru.- Petru. Pave(l)- atribuit- All metadata published by Europeana are available free of restriction under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication. However, Europeana requests that you actively acknowledge and give attribution to all metadata sources including Europeana
U drugome dijelu članka uvodno se navode pozitivni izazovi teologije „kraljevstvo sada“, a nakon toga se analiziraju njezina učenja u području soteriologije, eshatologije, ekleziologije, kristologije ...i antropologije. Na temelju teološko- biblijske analize, zaključuje se kako teologija „kraljevstvo sada“ sadrži dva osnovna problema: prvi je problem „pretjerano ostvarena eshatologija“, gdje se blagoslovi spasenja koji se odnose na buduće vrijeme – na vrijeme Kristova dolaska, pripisuju sadašnjem vremenu, a drugi je problem počovječivanje Krista i divinizacija vjernika. U skladu s tim izražava se potreba da se prepozna i prihvati ono pozitivno što teologija „kraljevstvo sada“ donosi kršćanstvu, ali jednako tako da se prepozna i odbaci sva ona loša i heretička učenja i prakse.