L’articolo nasce dal tentativo di trovare una connessione all’interno di parte della filosofia kantiana fra i tre termini di “passione”, “storia” e “Rivoluzione” (soprattutto francese). La sua ...intenzione fondamentale è quella di rispondere alle seguenti domande: che ruolo hanno le passioni nel sorgere della storia? E quale significato ha rappresentato la Rivoluzione Francese nel corso delle vicende umane? La ricerca si è occupata principalmente del commento di alcune delle nove tesi del testo kantiano Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico ma si è basata anche su altri testi del filosofo di Könisberg, quali Il conflitto delle Facoltà ed i Principi metafisici della dottrina del diritto. Essa si è articolata intorno ai seguenti punti: il ruolo della socievole insocievolezza nel far nascere la società e dunque la storia, il ruolo del popolo nel determinare la storia, la posizione kantiana a favore e poi contro la Rivoluzione Francese. Cercando di determinare se si possa mantenere una linea di sostanziale continuità, nonostante le differenze, nel pensiero kantiano sulla Rivoluzione Francese espresso nei testi sopracitati, l’articolo s’interroga anche sul rapporto fra procedere della ragione nella ricerca della conoscenza e della crescita morale, e filosofia della storia (ragionando particolarmente sul confronto fra l’idea di “fine” della storia e l’uso della ragione, un confronto mediato dal concetto di “organizzazione”).
L’articolo nasce dal tentativo di trovare una connessione all’interno di parte della filosofia kantiana fra i tre termini di “passione”, “storia” e “Rivoluzione” (soprattutto francese). La sua ...intenzione fondamentale è quella di rispondere alle seguenti domande: che ruolo hanno le passioni nel sorgere della storia? E quale significato ha rappresentato la Rivoluzione Francese nel corso delle vicende umane? La ricerca si è occupata principalmente del commento di alcune delle nove tesi del testo kantiano Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico ma si è basata anche su altri testi del filosofo di Könisberg, quali Il conflitto delle Facoltà ed i Principi metafisici della dottrina del diritto. Essa si è articolata intorno ai seguenti punti: il ruolo della socievole insocievolezza nel far nascere la società e dunque la storia, il ruolo del popolo nel determinare la storia, la posizione kantiana a favore e poi contro la Rivoluzione Francese. Cercando di determinare se si possa mantenere una linea di sostanziale continuità, nonostante le differenze, nel pensiero kantiano sulla Rivoluzione Francese espresso nei testi sopracitati, l’articolo s’interroga anche sul rapporto fra procedere della ragione nella ricerca della conoscenza e della crescita morale, e filosofia della storia (ragionando particolarmente sul confronto fra l’idea di “fine” della storia e l’uso della ragione, un confronto mediato dal concetto di “organizzazione”).
Nell’impossibilità di continuare l’attività performativa dal vivo, a causa delle misure usate per contrastare il COVID-19, la compagnia Instabili Vaganti ha ha reagito con Lockdown memory. Si tratta ...di una digital performance che riflette su come la pandemia ha reso evidente il bisogno di un cambiamento radicale delle forme di vita e di una tappa del progetto Beyond Borders, dove artisti, studiosi, attivisti politici si collegano da remoto (e continuano tutt’ora a farlo) per ragionare su come attuare tale tra- sformazione. Il presente articolo esamina Lockdown memory entro le cornici della poetica di Instabili Vaganti e la pratica dell’artivismo. La tesi che verrà sostenuta è che la performance lega attività artistica, l’installazione video e la politica per lanciare i semi di una rivoluzione. L’atto performativo ara il terreno da cui sboccerà un nuovo mondo ed evita il ritorno alla normalità passata: una delle cause delle storture e delleingiustizie che ancora vediamo diffondersi.
Il contributo si concentra sull’analisi del carducciano "Per il LXXVIII anniversario dalla proclamazione della Repubblica francese" –poi pubblicato nel secondo libro dei "Giambi ed Epodi" – e sul ...contesto storico in cui il componimento affonda le radici. Scritto all’indomani della Breccia di Porta Pia e della conquista di Roma sotto la guida dei Savoia, il testo in oggetto prorompe come un componimento di dissenso, di anti-potere e di definitiva sconfitta delle speranze repubblicane. Lo studio qui proposto porta inoltre alla luce il manoscritto autografo dell’epodo in questione, rinvenuto presso l’autografoteca Bastogi della Biblioteca Labronica“F. D. Guerrazzi”di Livorno, in cui si registrano varianti inedite. Le lezioni qui presenti, benché si tratti soprattutto di varianti formali, portano inevitabilmente a tornare sul caso esemplare del Carducci politico. A revolutionary epode: "Per il LXXVIII anniversario dalla proclamazione della Repubblica francese" in a rediscovered autograph manuscript with unpublished variants This contribution focuses on the analysis of Carducci’s "Per il LXXVIII anniversario dalla proclamazione della Repubblica francese" – later published in the second book of "Giambi ed Epodi" – and on the historical context in which the poem is rooted. Written in the aftermath of the breach of Porta Pia and the conquest of Rome under the leadership of the Savoy, the text in question emerges as a composition of dissent, anti-power and definitive defeat of republican hopes. The present study proposed here also brings to light the autograph manuscript of the epode in question, found in the Bastogi autograph library of the Labronica Library “F. D. Guerrazzi” of Livorno, in which unpublished variants are recorded. The variants presented, despite being mostly formal variants, inevitably bring our attention back to the exemplary case of the political Carducci.
Tout au long du xixe siècle, la France a vécu au rythme des insurrections. Qu'elles aient été transformées en révolutions ou qu’elles aient été éteintes, réprimées, trahies, les insurrections ont ...modelé le rapport à l’histoire en train de s’écrire. Ce livre se propose de reprendre à nouveaux frais une double question dont les enjeux sont profonds : ce que l’insurrection, temps d’ouverture des possibles, espérés ou craints, fait à l’écriture et à la littérature ; ce que la littérature, ses auteurs, ses topiques, fait dans le temps insurrectionnel. Comment les moments insurrectionnels ont-ils redéfini la fonction et le statut d’écrivains comme Jules Vallès, Eugène Sue et Louise Michel, d’un genre comme les mémoires de protagonistes de l’insurrection, d’un médium comme le journal ? Comment les discours littéraire et historien travaillent-ils l’insurrection, au moyen de quelles mises en intrigue, de quelles mises en forme particulières et avec quelle efficacité ? Quelles rencontres peut-on observer, par exemple, entre le Dumas des journaux de 1848, le Hugo des Misérables et le Michelet de l’Histoire de la Révolution française ? Quel sens, enfin, donner aux prises d’écriture anonymes, par lesquelles les acteurs tentent de s’inscrire dans l’histoire ? Historiens et littéraires, à parts égales, ont été invités à répondre à ces questions. Partant de cas d’études qui empruntent tant à la Grande révolution de 1789-1794 qu’aux insurrections de 1848 et à la Commune de Paris, les articles qui composent cet ouvrage montrent qu’il existe bien à cette époque un lien fort entre littérature et insurrection qui doit être repensé.
Scholars of Russian culture have always paid close attention to texts and their authors, but they have often forgotten about the readers. These volumes illuminate encounters between the Russians and ...their favorite texts, a centuries-long and continent-spanning “love story” that shaped the way people think, feel, and communicate. The fruit of thirty-one specialists’ research, Reading Russia represents the first attempt to systematically depict the evolution of reading in Russia from the eighteenth century to the present day. The third volume of Reading Russia considers more recent (and rapid) changes to reading, and focuses on two profoundly transformative moments: the Bolshevik Revolution of 1917, and the digital revolution of the 1990s. This volume investigates how the political transformations of the early twentieth century and the technological ones from the turn of the twenty-first impacted the tastes, habits, and reading practices of the Russian public. It closely observes how Russian readers adapted to and/or resisted their eras’ paradigm-shifting crises in communication and interpretation.
Ambientata su Marte, La stella rossa (Bogdanov 1906-8) è un’utopia complessa che apre la grande stagione della fantascienza russa e affronta le questioni nodali del suo tempo in un’ottica universale. ...Prendendo in considerazione alcune tra le tematiche fondanti del romanzo e dell’intera ricerca epistemologica e conoscitiva dell’autore (lotta, sofferenza, morte) il saggio perviene a conclusioni innovative e sorprendenti.
Contestazione è parola chiave per definire la tipologia culturale sia negli Stati Uniti che in Europa tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta. Contestazione è il termine che definisce la lunga, ...ininterrotta rivoluzione culturale giovanile che definisce la condizione di una nuova modernità. L’annuncio del tempo nuovo viene lanciato a Berkeley nel 1964 dal free-speech movement (movimento per la libertà di parola). La protesta fu provocata dalla questione razziale in primo luogo, e dunque dell’uguaglianza dei diritti tra tutti i soggetti. Si aggiunse poi a questa la protesta contro l’intervento militare americano in Viet-Nam. Ma la sommossa studentesca, già a Berkeley, a parte gli obiettivi specifici, era intesa a cambiare il mondo. Le ragioni della sommossa vanno cercate negli anni quaranta e cinquanta del Novecento. Ciò che era in gioco, fin da quegli anni, era una prospettiva di liberazione della mente da ogni idea ricevuta e da ogni condizionamento sociale, una questione di libertà di pensiero dunque, in una prospettiva analoga a quella definita nell’antipsichiatria di Ronald Laing e David Cooper. La protesta giovanile, e la ricerca di una diversa libertà di pensiero, tuttavia, si piegò anche a forme di estrema radicalizzazione, nel declinare della discussione, della protesta e dei sogni utopici verso la violenza politica dei Weathermen e, in Europa, della Rote Armée Fraktion tedesca, o delle Brigate Rosse, nel declinare della lotta ideologica e del sogno della libertà verso l’incubo.
The defeat of the twentieth century revolutionary movements leaves a gigantic void. The space of hope can be taken up again by the renewal of the utopian dimension. Utopia must be conceived as a ...criterion of meaning, as an indication of direction and not as a social model to be realized. Recognizing Marx’s brilliant diagnostic skills but criticizing his erroneous prognosis and his ruinous therapies, we must draw from the critique of the category of fetishism the implications that allow us to understand why global capitalism does not generate a subject capable of becoming aware of its possible overcoming. The very category of politics, as a projection of evil on the adversary, has become useless if one must imagine the current condition of interdependence as capable of evolving towards a pact of balance and peace among peoples, classes, genders, with an eco-friendly use of natural resources. Utopia can be built over a very long period, transforming the level of awareness to experiment projects of evolutionary coexistence