Editoriale Direzione Scientifica; Guido Cappelli; Fulvio Delle Donne
CESURA,
06/2022, Letnik:
1, Številka:
1
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CESURA - Rivista è espressione delle posizioni critiche e storiografiche di CESURA, nella sua duplice configurazione di associazione e di centro interuniversitario internazionale. Riflette la ...vocazione all’interdisciplinarietà e all’integrazione di diverse discipline (in particolare letteratura, filologia, linguistica, storia, arte) dimostrata negli incontri seminariali degli ultimi anni: nel più alto sguardo prospettico che li ha caratterizzati, l’espressione letteraria, la testimonianza documentale, la rappresentazione artistica si sono sempre integrate e la dimensione artistico-culturale non si è mai separata da quella ideologica e dottrinale. La vocazione della rivista, dunque, è riprodurre sinteticamente l’intrinseca varietà e la coesa interazione dei modelli e delle attestazioni storico-culturali dell'Umanesimo e del Rinascimento che si generarono nel Regno dell'Italia meridionale e nella Corona d'Aragona. L'editoriale è stato scritto da Guido Cappelli e Fulvio Delle Donne con la collaborazione degli altri membri del Direttivo di CESURA.
Lettura di James Hankins, La politica della virtù. Formare la persona e formare lo Stato nel Rinascimento italiano, traduzione e cura di Stefano U. Baldassarri e Donatella Downey, Roma, Viella, 2022, ...pp. 723 (La storia. Saggi, 9), ISBN 978-88-331-3793-3
Il contributo intende approfondire la figura di Francesco Patrizi da Siena, attraverso l’analisi di una sua opera inedita, l’epistola-trattato De gerendo magistratu. L’epistola, composta nel 1446 e ...indirizzata al giovane Achille Petrucci, eletto priore di Siena, affronta il diffuso tema de optimo magistratu per sostenere il nuovo priore e per guidarlo verso un’azione politica virtuosa, ispirata ai principi fondamentali della dottrina umanistica. Il recupero del testo, prima opera politica dell’umanista senese, arricchisce il quadro concettuale che si va delineando attorno al pensiero politico di Patrizi, e fornisce ulteriori elementi allo studio del genere dell’epistolografia umanistica.
Lettura di Gema Belia Capilla Aledón, Poder y rapresentación en la figura de Alfonso el Magnànimo (1416-1458), València, Institució Alfons el Magnànim, 2019 (Arxius i Documents, 73), pp. 361, ISBN ...978-84-7822-801-0.
Il saggio propone una riflessione sulle modalità retoriche della rappresentazione del nemico adottate da Giovanni Pontano nel De bello Neapolitano, storia monografica sul conflitto seguito alla ...cosiddetta prima congiura dei Baroni. Particolare attenzione è riservata ai ritratti di Ferrante, Giovanni d’Angiò, Giovanni Antonio Orsini e Jacopo Piccinino, nonché all’uso di discorsi e alle adlocutiones militari.
Il contributo si focalizza sulla vita culturale della città Gerace, in Calabria meridionale, nel XV secolo, alla luce della biografia del suo vescovo, l’umanista greco Atanasio Calceopulo (1408 ...ca.-1497), redatta alla fine del Cinquecento dal prelato Ottaviano Pasqua. Questa fonte, in gran parte inesplorata, permette di acquisire nuovi elementi utili a ricostruire il milieu umanistico di Gerace, poiché essa non solo descrive l’attività di Calceopulo, ma fornisce nuove informazioni sui suoi contatti con l’umanista Aurelio Bienato, che fu allievo di Lorenzo Valla, docente allo Studio di Napoli e vescovo di Martirano. Bienato trascorse alcuni anni della sua vita a Gerace e dispose per testamento di essere sepolto nelle “catacombe” della cattedrale come simbolo della sua predilezione per la città calabrese e del suo legame con il dotto vescovo greco. Grazie alla testimonianza di Ottaviano Pasqua, inoltre, è possibile datare la nascita di Bienato, finora ritenuta del tutto incerta e generalmente collocata prima della metà del XV secolo, intorno al 1450.
L’articolo traccia il percorso evolutivo della teoria storiografica umanistica elaborata alla corte aragonese di Napoli. È in quella cerchia intellettuale che la scrittura della storia diviene un ...genere letterario ben definito e governato da regole precise. Pontano completa il processo iniziato da Antonio Beccadelli (Panormita), Facio e Valla, ma ne cambia radicalmente la direzione: la storia non è più finalizzata esclusivamente alla celebrazione del sovrano, ma si esprime in descrizioni più corali. Non c’è più un solo protagonista e l’attenzione si sposta continuamente dagli uomini ai luoghi.
L'eloquenza del Re Guido Cappelli
CESURA,
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Il saggio mira a dimostrare il ruolo svolto dalla dottrina politica nella narrazione storica del De bello Neapolitano di Pontano, al fine di veicolare la posizione filoaragonese dell’autore, al di ...fuori degli schemi della propaganda ufficiale o dell’encomio letterario. In particolare la figura di Ferrante d’Aragona assume una dimensione eroica fortemente potenziata dall’uso cosciente di elementi della teoria politica. Si analizzano dunque le strategie comunicative in due discorsi, naturalmente fittizi, cioè costruiti dall’autore, che, nel primo libro, il Re rivolge rispettivamente a se stesso e ai suoi soldati, in altrettanti momenti critici della vicenda narrata.
L’articolo introduce la sezione monografica Tra storiografia e retorica: prospettive nel basso medioevo italiano. Prima di presentare brevemente il contenuto dei saggi che costituiscono la sezione, è ...ripercorsa a grandi linee la storia dei rapporti tra fisionomia culturale dei laici e scrittura della storia, ponendo in rilievo il ruolo svolto dall'ars dictaminis nella formazione professionale di quegli autori.