La cosiddetta Laus Ursae (inc. «Quos capis nigris»), un'ode saffica, fu per la prima volta edita e attribuita a Pontano da Benedetto Soldati (il primo editore scientifico di Pontano). Sulla base di ...un manoscritto della Biblioteca Marciana (Lat. XII 169 = 4562), in cui la poesia si trova all'interno di una versione precedente della raccolta Parthenopeus di Pontano, Soldati la pubblicò in una sezione separata che chiamò Appendice (come "App. 10" nella propria numerazione). Seguendo una vecchia intuizione di Carlo Dionisotti, ma attraverso un nuovo esame della tradizione manoscritta esistente, nel presente lavoro si avanza l'ipotesi che la presenza di quest'ode in tale contesto pontaniano, in un solo ramo della tradizione, sia probabilmente dovuta a un'interpolazione. La lettura dettagliata del poema fornisce ulteriori prove letterarie, stilistiche e metriche a sfavore della paternità pontaniana di questo breve componimento.
Il presente contributo si pone l’obiettivo di compiere un sondaggio nella letteratura epica ferrarese pre-boiardesca utilizzando come case study il poema Meleagris dell’umanista Basinio da Parma ...(1448). Dopo averne presentati i caratteri generali, ci si concentra sugli aspetti narrativi, analizzati sulla base di un confronto con l’ipotesto diretto del poema, ovvero il passaggio delle Metamorfosi ovidiane incentrato sulla caccia al cinghiale calidonio. Si enucleano due linee direttrici della tecnica narrativa di Basinio: l’implementazione della complessità strutturale dell’opera (frutto di una triplice volontà di aumento del pathos della narrazione, di aemulatio del modello e di esaltazione encomiastica del signore) e l’amplificazione dei caratteri peculiari dell’ipotesto ovidiano, ovvero quei passaggi che incrinano il registro epico. Si conclude dunque evidenziando la presenza in nuce, già in questa fase della letteratura ferrarese, di una spiccata sensibilità narrativa, che convive ancora con forme integralmente umanistiche di imitatio classica.
Lettura di Juan Alfonso de Benavente, De scientiarum laudibus / Sobre el elogio de las ciencias. Una oración bilingüe para el comienzo del curso académico en el Estudio salamantino, edición y estudio ...de Francisco Bautista & Pedro Martín Baños, Salamanca, Ediciones Universidad Salamanca, 2020 (Textos recuperados, XXXVII), pp. 342, ISBN 978-84-1311-605-1.
L’articolo descrive due codici tardo quattrocenteschi della Biblioteca Civica Centrale di Torino che conservano opere di Petrarca: il primo è occupato per intero dal Secretum, fatto raro nella ...tradizione di quest’opera; mentre il secondo conserva l’epitaffio del poeta e due epistole metriche (II 5, excerptum e III 24) all’interno di una silloge di epigrammi latini di origine per lo più umanistica.
The essay highlights the reception of De Architectura between the Fifteenth and Sixteenth centuries, focusing on the exegetical contributions to the complicated Vitruvian text by humanists and ...artists. The authors illustrate three case studies that testify how the intrinsic complexity of the Vitruvian text and the stratification of humanistic interpretations led to significant innovations in the architectural practice of Renaissance artists.
L’articolo rende omaggio al più prolifico poeta napoletano neolatino attivo tra il 1490 e il 1540, Giano Anisio, nato a Domicella nei pressi di Nola. Un riassunto degli studi dedicati all’autore ...precede l’analisi di un aspetto finora trascurato: la straordinaria ricchezza formale dei carmi lirici che distingue i suoi Varia poemata da tutte le altre raccolte poetiche contemporanee, comprese quelle di Pontano, Marullo e Sannazaro. Anisio non si limitò infatti a riprendere quasi tutti i sistemi strofici usati da Catullo e Orazio, ma ne accrebbe il repertorio con un numero consistente di tipi nuovi. All’illustrazione della varietas offerta dall’autore in questo campo, segue un campione di sei suoi carmi con relativa traduzione italiana.
The article pays homage to the most prolific Neapolitan Latin poet active between 1490 and 1540, Giano Anisio, born in Domicella near Nola. After a review of studies on Anisio, this article will ...analyze a hitherto neglected aspect of his work, which distinguishes his Varia poemata from all the other poetic collections of his time, including those of Pontano, Marullo, and Sannazaro. We are referring to the extraordinary formal richness of Anisio’s lyric poetry. Anisio not only made use of almost all the strophic systems employed by Catullus and Horace, but increased their repertoire by several new types. An illustration of the varietas offered by the author in this field is followed by a selection of six of his poems with Italian translation.
L’articolo rende omaggio al più prolifico poeta napoletano neolatino attivo tra il 1490 e il 1540, Giano Anisio, nato a Domicella presso Nola. Un riassunto degli studi dedicati all’autore precede l’analisi di un aspetto finora trascurato: la straordinaria ricchezza formale dei carmi lirici che distingue i suoi Varia poemata da tutte le altre raccolte poetiche coeve, comprese quelle di Pontano, Marullo e Sannazaro. Anisio non si limitò infatti a riprendere quasi tutti i sistemi strofici usati da Catullo e Orazio, ma ne accrebbe il repertorio con un numero consistente di tipi nuovi. All’illustrazione della varietas offerta dall’autore in questo campo, segue una selezione di sei suoi carmi con relativa traduzione italiana
Enea Silvio Piccolomini, il 22 aprile 1456, da Napoli, inviò al Panormita una lettera, che offriva un articolato commento ai Dicta aut facta Alfonsi regis, che il Panormita aveva pubblicato poco dopo ...il 26 agosto dell’anno precedete. Il Commento attesta la rapida ricezione dell’opera del Panormita, ma offre anche una significativa testimonianza sulle attese della Crociata, promessa e mai compiuta da Alfonso il Magnanimo. In questo articolo si presenta un passo inedito del Commento del Piccolomini, che, presumibilmente censurato dall’autore, rivela l’attento impegno di revisione che egli riservò alla sua breve, ma evidentemente non occasionale opera.
Obiettivo: Questo articolo intende stimolare una riflessione sullo stato dell’offerta formativa brasiliana, in particolare per ciò che riguarda le discipline umanistiche. Metodologia: Viene posto ...particolare accento sulla deprivazione che le istituzioni educative brasiliane hanno pagato – e tuttora pagano – in conseguenza della colonizzazione culturale avviata negli anni della dittatura militare. Risultati: Il problema viene inquadrato in un’ottica più ampia, considerando il rapporto tra educazione e globalizzazione economica nella società di mercato – da un punto di vista tanto globale quanto particolare, secondo l’ottica del Brasile – e di quanto questa relazione incida nei risultati ottenuti in campo formativo. Conclusioni: Infine, vengono richiamati alcuni passaggi che la visione ontopsicologica espone sul ruolo del Brasile nel panorama globale del nuovo umanesimo, e offre alcune proposte di soluzione alle criticità tuttora presenti.
Il saggio esamina la figura di Orso Orsini, conte di Nola e duca di Ascoli, abile e apprezzato condottiero, e uomo politico di primo piano nell’Italia del Quattrocento. Negli ultimi anni, l’abbandono ...di una prospettiva esclusivamente monarchico-centrica ha indotto gli storici a riconsiderare con maggiore equilibrio il ruolo dei baroni nel Regno Aragonese. Attraverso l’analisi di una molteplicità di fonti, da un lato il contributo offre una prima riflessione sul processo di costruzione dell’immagine che Orso attuò; dall’altro, mostra l’inserimento del conte di Nola in quei network culturali, attraverso i quali si diffusero le riflessioni dell’umanesimo.