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  • Anti-nutritional factors in...
    Lupattelli, M; Vincenzi, S. De; Cestola, E

    Annali della Facoltà di Agraria - Università di Perugia (Italy), (2003-2004), Letnik: 55
    Journal Article

    The interest of European farmers for Vicia faba var. minor is increasing in the last years. This is mostly ascribing to the good nutritive value of faba beans and to the ban of use of genetically modified soybean and its byproducts in organic production. But Vicia faba contains some anti-nutritional factors that can also generate severe metabolic and digestive disorders in farm animals when utilized at high levels. The aim of the present paper is to summarize the structure and the synthesis pathways of these compounds and to review their biological effects. Because some of these factors are not destroyed by heating, the use of faba beans is strongly depending on animal species and level of utilization. In addition, the content of some anti-nutritional factors, e.g. glucosides, is variable depending on variety and environmental conditions, so that it is not easy to define sure levels of atoxicity. This is also more difficult in poultry, that are the most sensitive animals to the effects of glucosides L'interesse degli agricoltori europei per il favino (Vicia faba var. minor) è in crescita negli ultimi anni. Questo fatto è da ricondurre soprattutto al buon valore nutritivo della sua granella e al divieto di utilizzazione della soia geneticamente modificata e dei suoi sottoprodotti nella produzione biologica. Ma il favino contiene alcuni fattori antinutrizionali che possono anche causare disturbi metabolici e digestivi negli animali in produzione zootecnica quando viene utilizzato a livelli elevati. Lo scopo di questo contributo consiste nel richiamare la struttura e le vie biosintetiche di questi composti e nell'esame dei loro effetti biologici. Dato che alcuni di questi fattori non vengono distrutti dal trattamento termico, l'impiego del favino dipende notevolmente dalla specie animale e dal livello di utilizzazione. Inoltre, il contenuto di alcuni fattori antinutrizionali, per esempio i glucosidi, varia in rapporto alla varietà e alle condizioni ambientali, per cui non risulta agevole stabilire livelli certi di atossicità. Questo è pure più difficile negli avicoli, che sono gli animali più sensibili agli effetti dei glucosidi.