L’'educazione del maschio' è una delle sfide contemporanee più urgenti e più radicali se si riconosce che molte delle problematiche del mondo in cui viviamo – dalla violenza di genere, alla ...criminalità, alla guerra, alla devastazione della natura, alla crisi di natalità – sono in qualche modo connesse ad una ingombrate egemonia di modelli patologici e (auto)distruttivi di virilità e alla lenta e faticosa elaborazione nella coscienza e nella pratica sociale di modelli alternativi, più ecologici e nonviolenti di maschilità. ...
It is generally assumed that whatever else has changed about the human condition since the dawn of civilization, basic human emotions - love, fear, anger, envy, shame - have remained constant. David ...Konstan, however, argues that the emotions of the ancient Greeks were in some significant respects different from our own, and that recognizing these differences is important to understanding ancient Greek literature and culture.
WithThe Emotions of the Ancient Greeks, Konstan reexamines the traditional assumption that the Greek terms designating the emotions correspond more or less to those of today. Beneath the similarities, there are striking discrepancies. References to Greek 'anger' or 'love' or 'envy,' for example, commonly neglect the fact that the Greeks themselves did not use these terms, but rather words in their own language, such asorgêandphiliaandphthonos, which do not translate neatly into our modern emotional vocabulary. Konstan argues that classical representations and analyses of the emotions correspond to a world of intense competition for status, and focused on the attitudes, motives, and actions of others rather than on chance or natural events as the elicitors of emotion. Konstan makes use of Greek emotional concepts to interpret various works of classical literature, including epic, drama, history, and oratory. Moreover, he illustrates how the Greeks' conception of emotions has something to tell us about our own views, whether about the nature of particular emotions or of the category of emotion itself.
Vincolo e significato Scano, Gian Paolo
Ricerca psicoanalitica,
12/2022, Volume:
33, Issue:
s1
Journal Article
Peer reviewed
Open access
Al venir meno del modello economico-dinamico la psicoanalisi non ha saputo rispondere con una profonda riformulazione della teoria generale e ha preferito promuovere a teoria le generalizzazioni ...psico-evolutive, psicodinamiche e cliniche, rinunciando a una teoria processuale che, giustificando la pratica clinica e il metodo, ne promuovesse la ricerca e lo sviluppo. In controtendenza e in vista di una tale necessaria teoria generale, l’Autore introduce il concetto di vincolo a indicare un nesso fisso, stabile e persistente nel tempo tra un elemento somatico-valoriale e un elemento simbolico-rappresentazionale che, in forza della marcatura emozionale, limita, indirizza o prescrive le azioni possibili del soggetto. Caratteristica cruciale del vincolo è la sua continua attività attrattiva, che tende a modellare secondo lo schema fissato e marcato, gli elementi del flusso del vissuto, che in modo logico, analogico o metaforico si lasciano ricondurre allo schema. La marcatura emozionale attiva un’anticipazione dell’emozione e avvia la risposta di avvicinamento, allontanamento o cautela in qualunque ambito motivazionale, ponendosi come il meccanismo elementare di formazione delle motivazioni e, dunque, delle intenzioni. Il concetto di vincolo consente anche di fare chiarezza nella problematica del significato, indicando nel significato vincolato all’emozione, l’unico ‘significato’ che possa essere considerato causativo dal punto di vista degli effettivi processi. La congettura sottostante la definizione del concetto di vincolo è che ciò che la psicoanalisi ha sempre inteso come l’‘inconscio’ debba e possa essere tradotto nell’azione continua, sistematica e generalizzata della rete gerarchica dei vincoli. Tale rete guida silenziosamente il comportamento non attraverso insondabili intenzionalità mentalistiche, ma con il semplice esercizio di regole (relativamente o radicalmente) vincolanti, che costruiscono significati, intenzioni e moventi, secondo una grammatica e una sintassi, che istruiscono significati e contesti sulla spinta dei nessi marcati piuttosto che tramite l’intervento causativo di un contenuto mentale o la proiezione di un’immagine riesumata da un lontano, non verificabile passato.
Numerose ricerche sottolineano, da un lato, l’importante influenza di emozioni e convinzioni nell’apprendimento della matematica e, dall’altro, evidenziano come la corporeità sia alla base dei ...processi cognitivi dell’attività matematica. L’approccio Mathemart, ideato da SCT Centre e poi utilizzato a livello europeo nel progetto TIM (Theatre In Mathematics), si avvale del Teatro Sociale e di Comunità come metodologia per l’insegnamento dei concetti matematici. In questo articolo verrà presentata la sperimentazione svolta utilizzando Mathemart in una classe seconda di scuola primaria, analizzandone potenzialità didattiche e limiti, in particolare facendo riferimento agli aspetti affettivi e al ruolo dell’esperienza corporea.
Un intervento per favorire il passaggio generazionale all’interno di una piccolamedia impresa diventa spunto per poter affrontare il passaggio generazionale anche dal punto di vista delle emozioni, ...cosa non del tutto scontata quando si parla di produzione, dimensione organizzativa, budget, problemi gestionali, procedure. Alla morte del fondatore gli eredi si erano bloccati in una sorta di paralisi gestionale in cui il primogenito si era assunto il ruolo dell’erede designato per primogenitura mantenendo la struttura organizzata verticisticamente dal padrefondatore e chiedendo di fatto ai consulenti di farlo accettare in quel ruolo dai fratelli e dai dipendenti tutti, delegando così a terzi la propria autorizzazione a occupare quel posto. La morte di un fondatore pone il problema del tempo nel processo dell’elaborazione della trasmissione e della acquisizione dell’eredità e la sua trasformazione è parte imprescindibile nel passaggio. È indispensabile tempo per fare i conti con la perdita del padre-fondatore e, con lui, lasciare andare idealizzazioni di sé e incontrare la realtà. Mantenere inalterata una organizzazione spostando un uomo al posto di un altro si rivela essere solo una strategia introdotta per non affrontare il dolore e il cambiamento. Il lavoro con i consulenti ha permesso di vedere tutto questo permettendo di poter andare oltre trovando una nuova organizzazione in cui gli eredi coinvolti hanno potuto collaborare insieme al passaggio.
Nel presente paper, propongo un argomento kantiano per giustificare la necessità della coltivazione dell’empatia e il ruolo moralmente rilevante che essa può svolgere per l’agente una volta ...coltivata. Infatti, riferendosi al testo kantiano, è possibile mostrare che l’empatia è un sentimento insito nella natura umana e che orienta l’agente nel processo di deliberazione morale. Nonostante ciò, essa non può determinare direttamente la volontà dell’agente, ma deve essere vagliata criticamente dalla ragion pratica. Quest’ultima però non si limita a vagliare il sentimento; essa può, e deve, coltivare l’empatia. L’empatia coltivata dalla ragion pratica svolge due ruoli moralmente rilevanti per la moralità dell’azione e la costituzione di un carattere morale: un ruolo motivazionale e uno epistemico. Infine, mostro come la concezione del processo di critica e coltivazione del sentimento proposta da Kant possa arricchire il dibattito non solo sulla necessità della regolazione delle emozioni, ma anche sulle tecniche di regolazione impiegabili.
L’obiettivo dell’articolo è quello di analizzare i mezzi metaforici esistenti nella lingua italiana volti a verbalizzare le emozioni. L’analisi è stata effettuata ricorrendo alla teoria cognitiva ...della metafora di Lakoff e Johnson su un corpus che consta di risorse metaforiche convenzionali presenti nei dizionari italiani monolingue. Nello specifico si è cercato di delineare un quadro della concettualizzazione emotiva in italiano, riflettendo su problematiche quali i domini origine adoperati, i possibili limiti posti alla concettualizzazione, nonché l’immagine linguistica che scaturisce dalle emozioni.