Tutto il miele è finito fa parte dell'interesse di Carlo Levi per le culture Altre e nella continuità dell'incontro con la diversità antropologica del Mezzogiorno inaugurato da Cristo fermato a ...Eboli. Questo articolo si concentra sul tema dell'arcaico, e sulla prospettiva della "compresenza dei tempi" che caratterizza il pensiero di Levi, per dimostrare come da Tutto il miele è finito emerge la testimonianza "di un altro tempo che precede la storia ma che è se stesso contemporaneo della storia e presente come la storia stessa ”(G. Agamben).
La centralità dello sguardo in Italo Calvino si sviluppa parallelamente alla riflessione su paesaggio e ambiente. Un esercizio complesso di costruzione e decostruzione al tempo stesso, che è volto a ...restituire un'immagine dinamica del mondo che concili qualità etiche ed estetiche. Una ricerca che tende concretamente alla edificazione di un paesaggio-mondo e di una scrittura-mondo, in grado di consegnare la letteratura a un rinnovato dialogo con la realtà sensibile e in grado di riscattare il potenziale critico dell'immaginazione e la sua capacità di ripensare il reale. Calvino, pertanto, ci invita a ripensare la funzione estetica dell'immagine e della parola come strumento sempre nuovo di consapevolezza e di "militanza" etico-politica.
Composta da Lorenzo Venier (1510-1550) nel 1531, probabilmente con la com-plicità di Pietro Aretino, La Zaffetta è un poemetto in ottava rima, di intonazione morale e satirica, che racconta la ...violenza di gruppo contro la cortigiana veneziana Angela Zaffetta. Nel contributo il componimento viene riesaminato alla luce dei testimoni noti e contestualizzato nella Venezia del Cinquecento.
Giovan Battista Lalli compose diverse opere comiche in versi, riconducibili al genere eroicomico nonostante un’adesione tutt’altro che rigorosa ai canoni del genere secondo la formulazione tassoniana ...(tratto che, del resto, accomuna il Lalli ad altri autori di poemi eroicomici). In questo contributo si presentano alcune osservazioni sullo stile e sulla lingua della Franceide, poema giocoso sulla sifilide pubblicato da Lalli nel 1629.
Il saggio ha l’obiettivo di definire il complesso delle tendenze formali in atto nella narrativa dei giovani in Italia in un quadro cronologico limitato (l’ultimo biennio) e presenta i risultati di ...una serie di rilievi condotti su testualità, sintassi, stile e lessico interpretabili tanto in sincronia (in relazione alla varietà giovanile coeva di ambito orale) quanto secondo una prospettiva micro-diacronica (in rapporto cioè con la narrativa dei decenni precedenti). A tale fine è stato definito preliminarmente un corpus testuale composto da dieci opere che si concentrano su temi ed esperienze propri del mondo giovanile pubblicate, tra 2021 e 2022, da altrettanti autori, principalmente giovani, tutti, tranne uno (Jonathan Bazzi), esordienti.
This paper takes into account the oneiric issue in Giovanni Boccaccio Decameron, with the aim of defining Boccaccio’s overall “grammar of dreaming”: besides an accurate investigation on Decameron’s ...sources, which range from classic to Medieval literature, it retraces the narrative constructions of the short-novels with oneiric subjects, hypothesizing the existence of two main schemes. In the short-tales on a vision (which are the most known), it is almost always replied the scheme of the “tale in the tale”, due to the creation of a imaginary world with its own rules. Meanwhile, in the short tales of deceiving, the dream is useful to trick the naive antagonist, making him believe something unbelievable. In both cases, it has a deep influence on the so-called “statute of reality” (Amedeo Quondam): in the first, there is the invention of a new reality; in the second it is deconstructed instead.
Fin da Se questo è un uomo e La tregua, Primo Levi dispiega di fronte al lettore una costellazione di personaggi: personaggi «pescati» dal vivo, «riprodotti con un’impressione soggettiva»; personaggi ...«spaccati» e «ricombinati» (non solo da tipi umani esistenti ma anche dalla tradizione letteraria). Questo volume offre una prima mappatura critica dei personaggi leviani, e mira a dare avvio a indagini sulla loro costruzione, sulla loro configurazione narrativa e linguistica, così come sul loro statuto ontologico all’interno del mondo possibile dell’universo letterario. Studiare l’opera di Levi attraverso gli «esemplari umani» che la popolano si rivela un ingresso privilegiato: illumina da una nuova prospettiva i debiti verso la tradizione romanzesca del novecento (soprattutto tedesca e anglosassone), l’uso della prima persona e le strategie di proiezione dell’io, la dialettica tra scrittura testimoniale e racconto fantastico, la componente morale in rapporto all’uso di alcune tecniche narrative, prima tra tutte lo straniamento, e infine il rapporto, sempre controverso, tra presa diretta e «arrotondamento» finzionale.
Dopo la riflessione sul rapporto tra storia della letteratura e geografia inaugurata da Carlo Dionisotti, e dopo il così detto spatial turn, gli atlanti letterari pubblicati in Italia tra la fine ...dell'ultimo millennio e l'inizio del nuovo sono diventati l'occasione per sintetizzare e formalizzare il rapporto tra geografia e storia letteraria. Ma due testi di questo tipo, scritti da Giovanni Tesia e Francesco Pulci e oggi dimenticati e di difficile reperibilità, sono stati pubblicati già nell'Ottocento. Questo articolo, anche con l'ausilio di materiali inediti, analizza la struttura e gli apparati grafici dei due atlanti per comprendere i motivi dell'assenza di carte geografiche. Nella conclusione, suggerisco che le schede e le tabelle dei testi siano in realtà le uniche mappe concepibili per gli autori ottocenteschi, poiché la concettualizzazione del rapporto tra geografia e storia letteraria, orientata verso la sfera politica, rendeva impossibile la rappresentazione della crosta terrestre.