Objectives:
Gamma-linolenic acid (GLA) is known to be cytotoxic to malignant cells. We assessed the efficacy of the novel intravesical formulation, meglumine gamma-linolenic acid (MeGLA), in a phase ...II trial, in patients with recurrent, superficial bladder cancer.
Patients and Methods:
Thirty patients with recurrent, superficial transitional cell carcinoma (TCC) were recruited. The tumour pattern was recorded at flexible cystoscopy. Patients received a single intravesical instillation of 50
ml of either 50
mg (1
mg/ml) (15 patients), or 125
mg (2.5
mg/ml) (15 patients) of MeGLA in water, retained for one hour. At subsequent cystoscopy, the tumour patterns were recorded, prior to undertaking routine cystodiathermy. Biopsies were obtained for histological assessment. Responses were divided into complete, partial or none.
Results:
All 30 patients retained the drug for 1 hour without significant local or systemic side effects. There were 4 (13%) complete responses, 9 (30%) partial responses, and 17 (57%) non-responders. Histology showed no evidence of damage to surrounding urothelium.
Conclusions:
Our data confirms the safety and tolerability of MeGLA, which is consistent with findings from a previous phase I trial. A response rate of 43% also indicates that MeGLA has a significant cytotoxic effect against TCC and the results are similar to those obtained using standard, single-dose, intravesical regimens.
The objective of this research was to assess the effects of the novel intravesical drug MeGLA in a physiologically representative model of superficial bladder cancer. Petri dishes were used to ...culture 5 mm square explants of rat bladder in minimal volumes of supplemented culture medium. Parental and resistant MGH-U1 urothelial cancer cells were transfected with a green fluorescent protein (GFP) vector. Transfectants were purified by flow cytometry. Cells were seeded onto the prepared organ cultures and imaging was performed using confocal microscopy. Confirmation of the tumour colonies was done using scanning electron microscopy. MeGLA was added at various concentrations to the colonies and its effects noted over several days. Results showed that colonies of GFP-MGH-U1 cells established themselves on the explants and could be identified by confocal microscopy. The colonies could then be followed over several days. The colonies were able to survive high concentrations of the drug of up to 1 mg/ml, 400 times the IC > 90% for monolayers and equivalent to doses in clinical use. We conclude that MeGLA is less effective in this system than on monolayer cell lines. However, it showed cytotoxic effects which were comparable to those seen with conventional agents in the same system.
La scelta del dialetto friulano da parte di Pasolini in Poesie a Casarsa (1942) si giustifica in primo luogo come presa di posizione contro l’usurata lingua della tradizione letteraria italiana in ...favore di una lingua marginale, «antichissima eppure del tutto vergine» (Pasolini, 1946, p. 14), trasfigurata in un personale idioletto poetico. Dal punto di vista strettamente dialettale, si tratta di una lingua libresca e artefatta, frutto di una «violenza linguistica» che «tendeva a fare del parlato casarsese insieme una koiné friulana e una specie di linguaggio assoluto, inesistente in natura» (Pasolini, 1954, p. 157). Solo dopo il lungo apprendistato dialettale a Casarsa negli anni della guerra l’autore giunge alla piena padronanza del genuino dialetto casarsese come dimostra il rifacimento linguistico delle poesie del 1942 confluito nella Meglio gioventù (1954). Muovendosi tra filologia d’autore e dialettologia, il presente contributo indaga la sensibilità linguistica di Pasolini analizzando i cambiamenti apportati al sistema fonetico, morfosintattico e lessicale delle prime poesie nella nuova versione della Meglio gioventù per sondare da vicino il passaggio dalla «lingua inventata» alla «lingua imparata» (Canciani, 1983, p. 97).
Un viaggio nell’Italia del futuro Francesca Gorini
Italian journal of educational technology,
12/2013, Volume:
21, Issue:
3
Journal Article
Peer reviewed
Open access
Tokyo, San Francisco, Los Angeles, Budapest. E ancora, Sofia, Algeri, Tripoli, Toronto, Vancouver e Baghdad. Sono le tappe della mostra realizzata dal CNR in collaborazione con altre istituzioni di ...ricerca nazionali, che per tutto il 2013 ha esposto in diversi Istituti Italiani di Cultura il meglio della ricerca italiana.
L'articolo vuole evidenziare come l'atto del libero arbitrio in Tommaso d'Aquino non si realizzi semplicemente nella scelta tra il bene e il male, ma piú essenzialmente esso consiste nella scelta ...libera del meglio. Ruolo chiave nella disamina la concezione metafisica tommasiana del bene e il rapporto di esso con il soggetto libero. Una volta evidenziata la speciale causalitá del bene in concreto del bene particolare- si esamina la scelta alía luce della natura analogica del "meglio".
Stolpe som med stor sannsynlighet har vært brukt i trapp. På kula øverst på stolpen er rødmalinga slitt bort, og en ser endene på seks metallringer/-rør.
Vingelen kirke- og skolemuseum ble grunnlagt ...i 1975 med det mål å samle og gjøre tilgjengelig gjenstander fra Trefoldighetskirka. Denne kirka sto i Vingelen fra 1653 til 1882, da den ble revet. Året etter ble det holdt auksjon. Bygningsdeler og ting fra kirka ble spredd rundt i bygda. Stoldører ble brukt i kalvebinger, alteret gjorde tjeneste som kjøkkenbenk og ytterdøra ønska velkommen inn i ei seterstue. Folks forhold til eldre ting og materialer var annerledes enn i dag.
Det har etter tradisjonen stått en stavkirke i Vingelen i middelalderen. I samlinga finnes et røkelseskar fra katolsk tid. Bøker er også samla inn, og utgivelsene strekker seg helt tilbake til 1500-tallet.
I skolesamlinga er det klasseromsmøbler, plansjer, undervisningsmodeller og bøker. Dette står utstilt i den gamle skola i Vingelen.
Una raccolta di racconti, o meglio di "storie" ma anche di "geografie" riprendendo l'azzeccato titolo scelto dal dott. Raffaele Mastrocola per la sua prima opera di narrativa autobiografica. Racconti ...di vita professionale e squarci di vita rurale nel solco del veterinario-scrittore britannico James Herriot. Qui, però, non siamo nell'elegante campagna inglese bensì in quella abruzzese, forte, gentile e certamente più genuina. Tra aneddoti comici, un'ironia delicata e a tratti debordante, l'autore ci racconta la sua vita professionale circondata da clienti pittoreschi, per lo più anziani, di un'umanità rurale oramai quasi dimenticata, con un'attenzione nostalgica per il periodo dell'infanzia e la formazione universitaria a Bologna (compresi i "rapporti" telefonici con Vasco Rossi e le cene "Da Vito"). Una lettura gradevole e, perché no, utile ai giovani veterinari che troveranno tra le pagine consigli su diagnosi e terapie convalidate attraverso una lunga esperienza condotta sul campo, anche a beneficio umano, come nel caso del sedano selvatico che l'autore definisce un "antibiotico naturale, un toccasana per le vie urinarie". Un altro racconto di particolare interesse è quello intitolato "Quel benedetto femore" con Mastrocola che narra con trasporto come è riuscito a trovare la soluzione ad un caso complesso non attingendo ad un manuale di scienza veterinaria, bensì ad un libro di narrativa di James Herriot, suo vero e proprio faro personale: "Ho sempre avuto simpatie per i racconti di vita professionale. Il mio grande ispiratore è stato James Herriott! Oggi a distanza di oltre trenta anni dall'inizio della mia attività, sento la necessità di condividere le mie esperienze, le mie emozioni ed i miei ricordi con altri. La miscellanea dei miei racconti è una raccolta di 'ricordi giovanili', vita professionale ed il diario di un mio viaggio in moto d'epoca fatto in Australia." Sì perché l'autore, tra i suoi mille interessi, ha anche quello della meccanica e una passione smodata per le moto d'epoca.