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  • Protoplast fusion of sponta...
    Vannacci, G; Pecchia, S; Fanti, S. (Pisa Univ. (Italy). Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose)

    Journal of plant pathology, (Mar 1997), 19970301, Volume: 78, Issue: 1
    Journal Article

    Vegetative incompatibility in Cryphonectria parasitica, the pathogen causing chestnut blight, was overcome by fusion of protoplasts of two spontaneous mutant resistant to two different drugs which yielded viable fusion products. Colonies from PEG-fused protoplasts were selected by their ability to grow in the presence of both drugs. Fusion frequency was low (0.01%) both for intra- and interstrain fusion experiments. The fusion of protoplasts from incompatible cells yielded colonies in which conidia resolved only one nuclear type. The almost equal number of colonies developed on selective, semiselective or non selective media suggest that none of the hybrids was a heterokaryon. Therefore, the nuclear type resolved was different from either of the parental strains. Fusion products were characterized according to morphological and physiological parameters including morphology of the colony, cultural stability, vegetative compatibility and virulence. Results indicated that fusion products were similar to one of the parental drug-resistant mutants. Protoplast fusion between these vegetatively incompatible strains of C. parasitica suggests the occurence of a genetic rearrangement between the two genomes, one of which appears dominant L'incompatibilita' vegetativa in Cryphonectria parasitica, agente del cancro della corteccia del castagno, e' stata superata mediante la fusione di protoplasti tra mutanti spontanei resistenti a due sostanze tossiche diverse, ottenendo prodotti della fusione vitali. Le colonie ottenute dalla sospensione di protoplasti trattata con PEG sono state selezionate per la loro capacita' di crescere in presenza di entrambe le sostanze tossiche. La frequenza di fusione, sia negli esperimenti intraceppo che interceppo, e' risultata piuttosto bassa (0.01%). La fusione di protoplasti tra ceppi incompatibili ha dato origine a colonie i cui conidi erano di un unico tipo, diverso da quello dei ceppi parentali. Nessun ibrido e' risultato essere un eterocarion, poiche' circa lo stesso numero di colonie si sono sviluppate su mezzo selettivo, semiselettivo e non selettivo. I prodotti della fusione sono stati caratterizzati sulla base di parametri morfologici e fisiologici: morfologia della colonia, stabilita' in coltura, compatibilita' vegetativa e virulenza. I risultati delle indagini hanno evidenziato come i prodotti della fusione risultino molto simili ad uno dei mutanti resistenti parentali. Nel loro complesso le esperienze condotte suggeriscono che sia avvenuto un riarrangiamento genetico tra i due genomi parentali, uno dei quali si comporta come dominante