Provider: - Institution: - Data provided by Europeana Collections- L'affresco (1918, n. 878) fu staccato nel 1911 da una nicchia esterna della casa di Felicissimo Cellari a Colle Aprico di Nocera ...Umbra dai restauratori Domenico e Tullio Brizi ed acquistato nello stesso anno dallo Stato. Purtoppo frammentaria l'iscrizione recante la datazione, da alcuni interpretata come 1488 da altri come 1493, è comunque da collocare tra la fine del nono e l'inizio dell'ultimo decennio del secolo per la presenza di influssi marchigiani e padovani e l'accentuazione degli stilismi derivati da Bartolomeo di Tommaso, vicino dunque agli affreschi di S. Maria della Scirca (1484), del cimitero di Sigillo (1487) e della parrocchiale di S. Pellegrino (1480-90) (Santi, 1985 scheda 25, pp. 38-39). Silvestrelli (1987, II, p . 707), che legge la data come 1488, considera quest'opera un interessante esempio della produzione tarda del pittore nella quale egli può meglio esprimere il suo estro lineare, grazie anche alla frequentazione del Signorelli e alla conoscenza delle stampe tedesche, che danno alle opere di questi anni una scioltezza espressiva sconosciuta alle opere precedenti. Anche Todini (1989,I, p.213) legge la data come 1488. Il Sant' Antonio, identificato come Sant' Antonio da Padova da Santi è in realtà un Sant' Antonio abate come si evince dagli attributi presenti nella raffigurazione.- affresco distaccato.- All metadata published by Europeana are available free of restriction under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication. However, Europeana requests that you actively acknowledge and give attribution to all metadata sources including Europeana
Provider: - Institution: - Data provided by Europeana Collections- L'affresco, collocato probabilmente in origine sopra una porta nel chiostro del convento, presenta soprattutto nella figura del ...Cristo stringenti affinità con l'arte di Paolo Schiavo, (si confronti la "Crocifissione" firmata e datata, conservata nello stesso museo). I volti degli angeli denunciato una certa influenza da Andrea del Castagno che di solito non si riscontra così accentuata nell'opera di Paolo ma che dovette essere inevitabile per l'esistenza nel refettorio del convento dello splendido ciclo della passione. L'attribuzione a Paolo Schiavo fu avanzata dal pudelko.- All metadata published by Europeana are available free of restriction under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication. However, Europeana requests that you actively acknowledge and give attribution to all metadata sources including Europeana
Provider: - Institution: - Data provided by Europeana Collections- Il dipinto, demaniato nel 1863, è entrato in Galleria nel 1867. Tradizionalmente attribuito a Fiorenzo di Lorenzo, ipotesi ...recentemente riconfermata anche da Todini (1989, I, p.68), è stato successivamente ascritto a Gerolamo da Cremona (Santi, 1985, p.45 con bibliografia precedente). A seguito della generale revisione dei cataloghi di Fiorenzo di Lorenzo e Bartolomeo Caporali se ne è proposta l'attribuzione a quest'ultimo (Scarpellini, 199 4, pp.236-239) in un momento cronologicamente parallelo a quello dell'Adorazione dei Magi (inv.178-179) già a Monteluce (1477-1479 ca.). Con Scarpellini concorda Lunghi (1996, p.194), che ritiene quest'opera la prova di un soggiorno mantovano di Caporali durante il quale potè venire a contatto con la cultura mantegnesca.- La tavola dovrebbe essere la parte centrale di un dipinto di maggiori dimensioni, come sembrano suggerire gli angeli in basso tagliati nel busto e nelle ali e le porzioni di clipei con nastri nella parte superiore.- All metadata published by Europeana are available free of restriction under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication. However, Europeana requests that you actively acknowledge and give attribution to all metadata sources including Europeana
Provider: - Institution: - Data provided by Europeana Collections- All metadata published by Europeana are available free of restriction under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain ...Dedication. However, Europeana requests that you actively acknowledge and give attribution to all metadata sources including Europeana
Provider: - Institution: - Data provided by Europeana Collections- dipinto- All metadata published by Europeana are available free of restriction under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public ...Domain Dedication. However, Europeana requests that you actively acknowledge and give attribution to all metadata sources including Europeana
Provider: - Institution: - Data provided by Europeana Collections- NR (recupero pregresso)- All metadata published by Europeana are available free of restriction under the Creative Commons CC0 1.0 ...Universal Public Domain Dedication. However, Europeana requests that you actively acknowledge and give attribution to all metadata sources including Europeana
Provider: - Institution: - Data provided by Europeana Collections- In seguito al terremoto del 1971 l'affresco ha subito dei danni ed è attualmente in parte velato in attesa dell'intervento ...dell'Istituto centrale del Restauro.- NR (recupero pregresso)- All metadata published by Europeana are available free of restriction under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication. However, Europeana requests that you actively acknowledge and give attribution to all metadata sources including Europeana
Cristo benedicente e angeli Maestro del Busto di Innocenzo III (notizie sec. XIII)
1250 - 1299, sec. XIII, seconda metà
Image
Provider: - Institution: - Data provided by Europeana Collections- La parete ogivale alla base della volta è decorata da mensole architettoniche dipinte, all'interno delle quali pendono delle lampade ...accese. L'ingresso alla grotta è decorato da due colonnine dipinte- NR (recupero pregresso)- All metadata published by Europeana are available free of restriction under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication. However, Europeana requests that you actively acknowledge and give attribution to all metadata sources including Europeana
Provider: - Institution: - Data provided by Europeana Collections- L'affreco illustra un passo tratto dall'Apocalisse (12, 7-9) e mostra la lotta tra gli Angeli guidati da S. Michele e le schiere ...infernali che vengono scacciate dal cielo e precipitate sulla terra.- All metadata published by Europeana are available free of restriction under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication. However, Europeana requests that you actively acknowledge and give attribution to all metadata sources including Europeana
Provider: - Institution: - Data provided by Europeana Collections- L’opera proviene dal noviziato di san Domenico a Perugia, essa entrò in Pinacoteca nel 1863, in seguito alle operazioni di ...demaniazione post-unitaria. La prima citazione è del Vasari (1568, p.517), che vide l’opera nella chiesa; più tardi l’Orsini (1784, p.68) così la descrive nel noviziato del convento: una “antichissima tavola sul fare di Giotto, entrovi la Madonna col Bambino e quattro angeli abbasso, che suonano diversi strumenti. Al lato due quadretti con due Santi del medesimo autore”. Proprio questo ultimo punto ha fatto ipotizzare a molti studiosi (Bombe, 1907, pp.7-8; Colasanti, 1909, p.58; Molajoli, 1927, pp.38-39; Grassi, 1953, p.53; Micheletti, 1976, p.86) che la tavola facesse parte di un polittico smembrato e quasi completamente disperso. Purtroppo il dipinto, opera di Gentile da Fabriano, nel corso dei secoli ha subito numerosi interventi di restauro che hanno modificato la sua struttura originaria (la parchettatura sul retro, il taglio a tutto sesto nella parte alta e lungo i lati), tutto ciò non permette di fare valutazioni obiettive riguardo all’appartenenza o meno ad un polittico. Recentemente Giusi Testa (1994, pp.163-165), analizzando tutti gli inventari in cui compare il quadro di Gentile, giunge alla conclusione che la tavola doveva far parte, molto probabilmente, di un polittico, in quanto pur presentandone il segno, manca qualsiasi indicazione su una cornice, che in origine doveva essere a sesto acuto o quanto meno mistilinea. Inoltre la studiosa, non rintracciando la tavola nella dettagliata descrizione della chiesa di san Domenico fatta dal Baglioni nel 1548 (Perugia, Biblioteca Augusta, ms. 1232), propone tre ipotesi. Nella prima sostiene che a queste date la memoria storica dell’autografia di Gentile fosse già perduta; nella seconda che quando venne redatto il "Registro della chiesa e sacrsitia di S.Domenico di Perugia, del sacro ordine de’ Predicatori, incominciato nell’anno del Signore MDXXXXVIII", la tavola già si trovasse in un locale diverso dalla chiesa o dalla sagrestia; infine, che la tavola non fosse stata compresa nell’elenco del Baglioni, in quanto arredo mobile e perciò fuori dall’interesse del frate domenicano. D’altro canto è stato osservato che nel 1428 Pellegrino di Giovanni dipinse una tavola assai simile a questa (oggi conservata al Victoria and Albert Museum di Londra), come se il prototipo di Gentile fosse costituito di un’unica tavola. La questione rimane ancora aperta. E non è la sola. Ancora oggi la critica è divisa sulla esatta collocazione della Madonna di Perugia all’interno del corpus artistico di Gentile. Una datazione precoce vede schierati il Christiansen (1982, p.5), che sostiene una formazione veneziana dell’artista e che antepone la tavola perugina alla pala di Berlino, il De Marchi (1992, pp.49-53) e la Testa che, invece, la ritengono frutto di una formazione lombarda-pavese e la datano nel primo quinquennio del XV secolo, poco prima del polittico di Valleromita. Nel dipinto di Perugia è precocemente presente il motivo nordico dell’hortus conclusus, tipico della produzione veneta di questo periodo, con i troni ricoperti di verdi fronde e con l’iconografia di Maria a metà tra quella della Vergine incoronata e la Madonna dell’Umiltà. La matrice veneziana viene colta anche nell’uso della preparazione scura nella resa del volto, nelle lacche degli abiti e nella resa a rilievo della fibbia del manto, realizzata a stucco dorato. Lombardo, invece, nella sua robusta corporatura appare il Bambino, posto in relazione con la produzione di Giovannino de’ Grassi dalla Testa. D’altro canto, di recente, riprendendo una ipotesi del Longhi (1941, pp.189-190), alcuni studiosi tra cui Todini (1989, p.411), Lunghi (1996, p.33) e Fratini (1998, pp.82-83, 88 n.22) hanno proposto Perugia e l’ambiente orvietano come luogo di formazione del giovane Gentile, all’interno del quale operavano Cola Petruccioli, Matteo di ser Cambio ed altri notevoli artisti locali. La Madonna di Perugia si rivela essere un’opera di eccezionale importanza anche per finezza esecutiva. L’uso di lamine metalliche al di sotto dell’azzurro oltremare e della lacca rossa dovevano creare un effetto translucido, gli angeli graffiti sul fondo oro, alcuni particolari come gli anelli al dito della Vergine realizzati con oro steso a pennello, ed infine, la spilla in stucco dorato, conferiscono indubbiamente alla composizione una straordinaria eleganza, purtroppo oggi solo in parte percepibile.- la tavola è stata manomessa in antichi interventi non è quindi possibile precisarne l'appartenenza ad un polittico o meno.- All metadata published by Europeana are available free of restriction under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication. However, Europeana requests that you actively acknowledge and give attribution to all metadata sources including Europeana