Sul mito dell'Antelami Kojima, Yoshie
Studi Italici,
1995/10/20, Letnik:
45
Journal Article
Odprti dostop
Benedetto Antelami, scultore e forse architetto, attivo a Parma, ha avuto una fortuna non usuale. Il suo nome, con la data 1178, e attestato dall'iscrizione della lastra rappresentante la Deposizione ...nella Cattedrale e da quella della lunetta del portale settentrionale del Battistero, dove si legge l'anno 1196. Pur essendo queste le uniche testimonianze certe su Antelami, la letteratura storica-artistica degli ultimi due secoli-a parte poche eccezioni-ha manifestato la tendenza a conferire un'importanza sempre maggiore alla sua figura, attribuendogli un numero via via crescente di opere, fino al punto che si puo ritenere la sua fortuna come un mito. Il germe di questo"mito"risale alla fine del Settecento, in tempi ancora sostanzialmente dominati dall'impostazione critica del Vasari, quando Ireneo Affo (1792, 1796), un erudito di Parma, riproponeva all'attenzione l'attivita parmigiana di Antelami, di cui apprezzava il valore nel contesto del suo tempo. Subito dopo, Antelami compie il salto fra milieu parmigiano e il sapere manualistico della grande cultura enciclopedica, nella celebre Storia pittorica dell'abate Lanzi (1795-96), che conobbe Antelami tramite Affo in occasione di una visita a Parma. Nella trattazione del Lanzi, difatti, il nome di Antelami esce per la prima volta nel panorama della storiografia dell'arte italiana, ed un altro fatto rilevante e che Antelami e considerato l'unico predecessore degli scultori pisani. L'affermazione di Lanzi inaugura la fortuna di Antelami, dal momento che nelle letterature piu generali di storia dell'arte dell'Ottocento, dal Burckhardt (1855) al Perkins (1868), e sempre ripresa la sua valutazione sull'artista. Tra questi testi, si nota anche la voce fantastica del Selvatico (1879), il quale attribuisce all'opera di Antelami la manifestazione dello spirito di liberta dell'eta comunale, riflettendo la tendenza culturale romantica del periodo risorgimentale. Sul finire dell'Ottocento, quando, nel clima positivistico, lo studio storico-artistico divenne una materia scientifica e archeologica, la figura dell'Antelami e stata coinvolta nella discussione tuttora inconcludente, cioe il rapporto dello stile di Antelami con le varie regioni artistiche francesi.Alla base di questa discussione era il fondamentale studio di Willihelm Voge (1894), in cui, partendo dal presupposto che gli artisti viaggiassero molto, si sppone che la scultura monumentale gotica, poi sviluppatasi prevalentemente in Ile-de-France, abbia avuto origine nella Francia meridionale. Partendo da questo studio, durante il corso della prima meta di questo secolo, numerosi studiosi hanno sostenuto i rapporti di Antelami con la Francia, tra cui Zimmermann (1897), Voge stesso (1902), Bertaux (1905), Hamann (1923), e Jullian (1945). Le loro tesi differiscono un po', ma le argomentazioni sono sostanzialmente uguali, cioe Antelami e definito come colui che ha introdotto in Italia un influsso francese aggiornato sulle piu moderne fasi e tedenze denl romanico provenzale e protogotico della Francia settentrionale. Assumendo queste tesi, il De Francovich (1952) e il Quintavalle (che ha pubblicato i diversi testi sull'Antelami) hanno attribuito ad Antelami un ruolo particolarmente importante. Secondo loro l'artista e non sono scultore ma anche architetto (qui e stata ripresa la questione gia accennata in diversi studi), capomastro di grandi cantieri architettonici-il Battistero di Parma, la Cattedrale di Fidenza, Sant'Andrea di Vercelli-, introduttore della novita dell'arte gotica oltrealpina, grande rinnovatore della scultura e architettura romanica italiana ecc. Da questi studi la figura dell'Antelami esce come paradigma di un intero periodo e sotto il suo nome sono riunite direttamente, tramite attribuzioni, o indirettamente, tramite il riconoscimento di un(View PDF for the rest of the abstract.)
Yellow-billed almanac
Generic description based on: 1945
Almanacco del becco giallo
Descrizione generica basata su: 1945
Almanacco del becco giallo
Descrizione generica basata su: 1945
L'entree en Iran des armees britannique et sovietique s'est produite en aout 1941. Elle ebranla du coup le regime de la dynastie pahlavi qui etait au pouvoir depuis 16 ans, et mena le pays vers ...l'instabilite politique et le chaos social. La defaite de l'arme gouvernementale, qui etait le pivot du regime de Reza Shah, reduisit considerablement le controle du gouvernement central dans le pays. Cette situation politico-sociale confuse permit le developpement de differents mouvements politiques en Iran. C'est ainsi que le 16 aout 1942 le parti clandestin Komeley Jiyanewey Kurdistan (J-K) est ne a Mehabad, une ville au nord-ouest de l' Iran. Des sa formation, ce parti a su etendre sa sphere d'activite et, en une courte periode de temps, a fini par mettre sous son influence la ville et ses alentours. A la fin de la Seconde Guerre mondiale, en ete 1945, le J-K etait devenu une organisation representant le mouvement nationaliste kurde en Iran. C'est a ce moment-la qu'un autre parti politique, le Hizbi Dimokratiki Kurdistan (HDK), fonde par Qazi Mihemed a Mehabad aussi, devait remplacer le J-K. Des le 22 janvier 1946, le HDK proclama l'instauration de la≪Republique de Kurdistan≫. Cependant, les troupes sovietiques qui avaient pris sous leur protection la Republique evacuerent les terres iraniennes, en mai 1946. Six mois plus tard, sous la pression militaire du gouvernement central iranien, la republique s'ecroula. Deux theories tentent d'expliquer le passage du J-K au HDK. William Eagleton Jr., par exemple, affirme dans The Kurdish Republic of 1946 que le HDK a ete cree sur le conseil des autorites sovietiques. L'ex-secretaire general du Parti Democratique du Kurdistan d'Iran, 'Ebd el-Rehman Qasimlu maintient par contre que Qazi Mihemed a etabli le nouveau parti de sa propre initiative, eu regard a la situation politique de cette epoque-la. Il considere que la passage du J-K au HDK comme etant l'evolution d'un parti nationaliste clandestin en un parti democratique. En analysant ces deux theories et en se basant sur les autobiographies des personages qui se sont engages dans cet evenement, cette etude tentera d'examiner le principe directeur et les activites du J-K et de mieux comprendre les raisons pour lesquelles le J-K devait etre remplace par le HDK. La conclusion generale portera sur les differents objectifs politiques du J-K et du HDK. Le J-K visait l'elevation du niveau culturel du peuple tout en luttant contre le tribalisme, qui etait, selon lui, le probleme majeur de≪la nation kurde≫, et cela en ecartant toute idee de revolte militaire. Le J-K a aussi exclu de son cadre les elites sociales telles que les leaders des tribus et dirigeants religieux de peur qu'ils n'excercent une influence sur les membres du parti. L'automne de 1944 fut le debut d'une nouvelle ere pour le mouvement kurde. Alors que l'espoir de l'autodetermination augmentait parmi le peuple a mesure que s'approchait la fin de la guerre, la necessite de la force militaire a commence a se faire sentir dans le J-K. C'est pour cela que s'est produite au sein du parti une tendance a compter sur l'aide militaire des sovietiques et a recourir au leadership de Qazi Mihemed, qui avait une certaine influence meme sur les leaders tribaux. Mais cette tendance etait essentiellement incompatible avec la ligne fondamentale du J-K et, graduellement, a prive ce parti de sa raison d'etre. Ainsi, le HDK se substitua au J-K en tant que≪parti democratique≫visant a rallier d'abord les elites sociales sous sa banniere, en s'appuyant sur l'autorite personnelle de Qazi Mihemed.