Cork. Origin - structure - function Grilli Caiola, M. (Universita Tor Vergata, Rome (Italy). Dipartimento di Biologia)
Industrie delle Bevande (Italy),
(Jun 1997), Volume:
26, Issue:
149
Magazine Article
Trees and shrubs produce cork in order to retard water loss and form barriers to fungal and bacterial entry. Cork derives from a secondary meristem (phellogen) activity, which differentiates under ...the epidermis and produces the cork on the external side and parenchyma on the internal one. The walls of cork cells are modified by the deposition on the primary wall of several layers of suberin, a mixture of hydrophobic polymers. The polyhedral shape of the cork cells allows cork to form a tissue without intercellular spaces particularly specialized on protecting stems and roots of the perennal plants. But only few plants, mainly the cork oak (Quercus suber L., Fam. Fagaceae), which is an evergreen tree of Mediterranean regions, produces enough amount of cork to be useful to man. This because in the cork oak the meristem phellogen occupies the same site for many years, producing every year a ring of cork on inner side of the previous ones. The thickness of each annual ring as well, as the number and amplitude of lenticels which radially cross the cork are depending form endogenous and environmental factors
Il sughero, tessuto tegumentale secondario, compare nelle spermatofite con la funzione di proteggere i fusti pluriennali sia dalla perdita di acqua, sia dagli attacchi di parassiti. E' generato da un meristema secondario, il fellogeno, che si differenzia sotto l'epidermide ed ha attivita', posizione ed estensione variabili. Le cellule del sughero muoiono dopo che la loro parete primaria e' stata modificata dalla deposizione verso la parte citoplasmatica di vari strati di suberina, un complesso di polimeri idrofobici che conferiscono alla parete impermeabilita' all'acqua e ai gas. La forma poliedrica delle cellule esclude la presenza di spazi intercellulari e cio', unitamente alla composizione ella parete cellulare, rende il sughero un tessuto alquanto specializzato nella protezione della pianta. Alcune specie quali la quercia da sughero (Quercus suber L., Fam. Fagaceae) producono sughero in quantita' sfruttabili dall'uomo. Cio' perche' nella quercia da sughero il fellogeno, negli anni, occupa una posizione fissa e le cerchie annuali prodotte risultano sovrapposte a formare un rivestimento di cospicuo spessore. Lo spessore delle singole cerchie annuali, cosi' come l'ampiezza e il numero delle lenticelle che le attraversano radialmente, sono in relazione a fattori endogeni ed ambientali
During the summer of 2003, unexpected and huge pullulation of Platypus cylindrus Fabricius was observed in some Sardinian Quercus suber L. forests. Surveys carried out in debarked cork oak forests ...during this period indicate that those of the Orune plateau, degraded to wooded pasture, were subjected to particularly severe attacks: in 5 of the 12 plots surveyed, more than 10% of trees were found to be infested, with a peak of 24%. In the Mandrolisai region, where cork oak forests are prevalently clumped, of differing ages and with a good degree of renewal, beetle attack had affected 19% of trees in one case, only 2-3% of trees in 3 other plots, while in 3 further plots no presence of infested oaks was found. P. cylindrus infestation is believed to have been facilitated by tree debilitation caused by low Spring and Summer precipitations in 2003 (with a reduction of over 120 mm in rainfall between March and August compared to average precipitation over the 30-year period 1961-90), as well as by subsequent debarking. A proposal for integrated control is therefore being considered, based on: postponing debarking in dry years or years in which trees have been defoliated by Lepidoptera; treating decorticated trunks with synthetic pyretroids to kill adults; employing cork stripping equipment that prevents wounds to phellogen, which are favoured access points for P. cylindrus adults on cork tree trunks
Si riportano i risultati sui rilievi compiuti nel 2003 su una grave infestazione di Platypus cylindrus Fabricius in aree subericole della Sardegna. L´attacco è stato particolarmente intenso nelle sugherete dell´altopiano di Orune, dove ha interessato fino al 24% delle piante decorticate. Nell´area di Mandrolisai, dove le sugherete sono prevalentemente cespugliate, disetanee e con un buon grado di rinnovazione, l´attacco ha interessato il 19% delle piante in un caso, solo il 2-3% in altre 3 parcelle, mentre in ulteriori 3 non è stata riscontrata alcuna infestazione. Si ritiene che gli attacchi del Platipodide siano stati favoriti dalla debilitazione delle piante indotta sia dalla notevole siccità primaverile-estiva (con una riduzione di oltre 120 mm di pioggia fra marzo e agosto rispetto alle precipitazioni medie del trentennio 1961-90), sia dal successivo intervento di decortica. Si propone un´ipotesi di lotta integrata allo xilofago basata: sul rinvio dell´estrazione del sughero negli anni siccitosi o nei quali le piante hanno subito la defogliazione ad opera di lepidotteri; il trattamento dei tronchi decorticati con piretroidi di sintesi per abbattere gli adulti del coleottero; l´uso di attrezzature per il taglio del sughero che evitino di produrre ferite sul fellogeno, che risultano punti d´ingresso privilegiato degli adulti di P. cylindrus nel tronco delle sughere