L’articolo consta di due parti indipendenti l’una dall’altra ma intimamente connesse nella loro genesi ideativa, che indagano due diversi aspetti dell’opera di Primo Levi. La prima si sofferma sulle ...categorie concettuali del ‘vedere’ e dell ‘inventare’ nel farsi della ‘creazione’ letteraria che si configura come un’operazione retorica di inventio e dispositio di intuizioni puntiformi. La seconda propone una riflessione sul ruolo ambivalente che l’empatia svolge nell’intera produzione di Primo Levi.
Il riferimento alle radici culturali della capacità d’attrazione dello Studio di Padova presuppone ripercorrerne la plurisecolare storia. La reputazione internazionale dello Studio si basava anche ...sull’invenzione di una tradizione imperiale nella fondazione, sull’idea di una continuità fra il mito di Atene e Padova, sull’atmosfera di libertà e tolleranza per gli studenti stranieri a Padova nel secondo Cinquecento. L’esplorazione archivistica del fondo Riformatori dello Studio riletta attraverso la letteratura critica elaborata dal Centro per lo studio della storia dell’Università di Padova ha consentito di cogliere, e precisare, la complessità di queste radici. Non si trattava di espedienti retorici ma di forme culturali che accrescevano il prestigio del ceto dei dottori leggenti e la legittimazione culturale dell’Università e che trovavano riscontro nelle politiche culturali della Repubblica di Venezia. L’esempio degli illustri studenti, come il polacco Jan Zamoyski, e la tradizione regale francese e imperiale contribuiscono a spiegare un’innovazione istituzionale, come la creazione di speciali collegi per la concessione per i gradi accademici per autorità della Repubblica, estesa pure agli studenti poveri, ebrei, greci e non cattolici.
Il saggio si concentra sul rapporto tra realtà, finzione e desiderio ne La invención de Morel (1940) di Adolfo Bioy Casares. Il romanzo prefigura “archeologicamente”, in senso foucaultiano, il ...proliferare contemporaneo delle immagini, che trasforma l’intera realtà in uno schermo diffuso: la finzione penetra nel reale e il reale nella finzione, fino a rendere impossibile tracciarne i confini. Le immagini, in questa prospettiva, non sono soltanto forme di rappresentazione, ma entrano in concorrenza con gli uomini: possono sedurli, rimpiazzarli, perfino ucciderli. Diventano ambigui “simulacri” – per dirla con Jean Baudrillard – di una perturbante “dissimulazione del reale”.
This essay aims at analysing the role of the window in A Janela , a short story written by Lygia Fagundes Telles published for the first time in the collection O Jardim Selvagem (1965) and then ...republished in Antes do Baile Verde (1977).
In this short story an old man returns to a room only to see the window that reminds him of his son who is dead. His reminiscences, revealed through a dialogue with the woman who lives in the room, modify the narrative structure: the transition from the present to the past discloses an introspection that makes the narration ambiguous and leads the woman and also the reader to suspect that the man is insane.
In this way the text results in a Chinese box structure: A Janela contains its miniature, that is, the window which, by causing reminiscences of the man, turns out to be a sort of emblem of that creative process that, through the intersection of memory and fiction, defines Lygia Fagundes Telles' literary works.
Starting from the analysis of metaphorical and symbolical meanings ascribed to the window as subject-object of the narration, this essay will also place emphasis on the combination of memory and fiction as one of the main stylistic mark of the writer's works in order to interpret A Janela as a sort of mise en abîme of the whole literary production of Lygia Fagundes Telles'.
Este ensayo investiga el impacto del Encuentro de América, en particular de las misiones franciscanas, en la producción cultural de la Nueva España. Se concentra especialmente en investigar el rol ...que jugaron los mosaicos plumarios mexicacristianos en la conversión de indígenas, a la vez que transmitían la invenzione artística de los mexicas a coleccionistas europeos. El ensayo pretende estudiar la re-contextualización de los mosaicos plumarios después de que cruzaron el Atlántico, es decir, la transformación de estos objetos rituales en objetos estéticos y explora la relación entre el arte mestizo y la conversión religiosa.
Partendo dalla trattazione di Barbero contenuta in Costantino il vincitore sulle “visioni” di Costantino riportate in Pan. lat. VI (VII) ed. Mynors (= VII VI ed. Galletier), in DMP 44 e in VC 1, ...27-32, soprattutto in relazione e in reazione alla discussa tesi di P. Weiss, l’articolo esamina la questione dei fenomeni di “messa in cultura” di particolari esperienze rituali o di contatto diretto con il soprannaturale come strumenti di accreditamento di particolari discorsi e come specchi di dinamiche di costruzione di specifiche autorità religiose. Il saggio riprende, in questa stessa prospettiva, anche il problema delle identità religiose del periodo costantiniano alla luce delle riflessioni di R. Brubaker sull’identità “segmentata”: declinare particolari esperienze di contatto in prima persona con il mondo “altro” come vere e proprie visioni dirette delle realtà soprannaturali significa “tradurre” le reazioni che si legano a particolari espressioni della ritualità tardo-antica in e per differenti contesti e/o individualità, soprattutto in quanto manifestazioni di un universo culturale e sociale estremamente complesso e variegato e per nulla sintetizzabile nella semplice contrapposizione tra “pagani” e “cristiani” (e/o “ebrei”) ancora in voga in certa storiografia.
Si propone l’intervista a Thomas Pavel del 2017 coordinata dal gruppo dottorale FORLab (Laboratorio sulle Forme e Origini del Romanzo) tuttora inedita.
The aim of this article is to illustrate the quintessence of Vasari’s theory of printmaking, an issue that so far has not been clearly analyzed in the research literature. The questions are what kind ...of theory and theoretical principles Vasari created about prints, and what kind of definition Vasari basically gives to the printed image. The paper analyzes the first and the second edition of the Vite and views also Vasari’s theory of disegno, this means his remarks about his Libro de’ disegni and his main text about disegno.The examination demonstrates that Vasari was the first art historian to give a definition to the printed image and he does it not only in the second edition with the well known Life of Marcantonio Raimondi but already in the first edition of the Vite. The most important point about Vasari’s printmaking theory is that he doesn’t make a general valuation of printmaking, but he is aware of the complexity of this art and discusses its different aspects.
We propose the 2017 interview with Thomas Pavel coordinated by the doctoral group FORLab (Laboratory on Forms and Origins of the Novel), still unpublished.
Si propone l’intervista a Thomas Pavel del ...2017 coordinata dal gruppo dottorale FORLab (Laboratorio sulle Forme e Origini del Romanzo) tuttora inedita.
Se propone la entrevista a Thomas Pavel de 2017 coordenada por el grupo doctoral FORLab (Laboratorio sobre las Formas y Orígenes de la Novela) todavía inédita.
Il contributo si propone di mettere in luce alcuni aspetti nodali della costruzione del Marocco moderno, nel quadro del processo di nation building che si sviluppò nei paesi arabi nella prima metà ...del XX secolo. In particolare verranno prese in esame le fasi del passaggio dal sultanato alla monarchia costituzionale, che comportò, oltre a variazioni di ordine istituzionale, l’adattamento del capitale simbolico, generando patenti fenomeni di invenzione della tradizione. Questo processo non può prescindere dal ruolo di primaria importanza che la dinastia alawita giocò nella lotta anticoloniale sostenendo i movimenti nazionalisti, garantendosi così l’egemonia politica nel periodo successivo all’indipendenza.