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  • Disturbi dell’umore e patol...
    Porcelli, Brunetta; Verdino, Valeria; Ferretti, Fabio; Bizzaro, Nicola; Fagiolini, Andrea; Terzuoli, Lucia; Cinci, Francesca; Bossini, Letizia

    La rivista italiana della medicina di laboratorio, 03/2017, Volume: 13, Issue: 1
    Journal Article

    Riassunto Premesse. Una reazione immunologica verso il glutine è descritta in diversi disturbi psichiatrici e, tra questi, la schizofrenia è quella maggiormente studiata, mentre sono ancora esigui i lavori sull’eventuale associazione tra glutine e disturbi dell’umore. Obiettivo del nostro studio è stato valutare la presenza di un profilo anticorpale correlato all’intolleranza al glutine in soggetti con disturbo dell’umore. Metodi. Sono stati reclutati 60 pazienti con diagnosi di disturbo bipolare o disturbo depressivo clinicamente classificati secondo i criteri DSM-IV-TR. Come controlli sani, sono stati arruolati 48 soggetti, selezionati in modo casuale tra gli accompagnatori non consanguinei dei pazienti. Al gruppo dei pazienti sono state somministrate le seguenti scale di valutazione diagnostica e psicopatologica: (a) Mini International Neuropsychiatric Interview (MINI), intervista clinica semistrutturata per la conferma diagnostica; (b) Hamilton Rating Scale for Depression (HAM-D) e Hamilton Rating Scale for Anxiety (HAM-A) per la valutazione della sintomatologia depressiva e ansiosa; (c) Positive and Negative Syndrome Scale (PANSS) e Young Mania Rating Scale per la valutazione dei sintomi psicotici e la gravità della sintomatologia maniacale. Al gruppo dei controlli è stata somministrata la Structured Clinical Interview for DSM-IV-Non Patients (SCID-NP) per escludere la presenza di una qualsiasi diagnosi psichiatrica attuale o lifetime . Sia sui pazienti sia sui controlli sono stati determinati gli anticorpi caratteristici della malattia celiaca (MC) o suggestivi di sensibilità al glutine non celiaca (NGCS). In particolare sono stati analizzati gli anticorpi anti-gliadina nativa (AGA) di classe IgA e IgG, gli anticorpi anti-peptidi deamidati della gliadina (DGP) di classe IgA e IgG, gli anticorpi anti-transglutaminasi (tTG) di classe IgA e IgG e gli EMA IgA. Le determinazioni anticorpali sono state eseguite con i metodi immunoenzimatici (ELISA) e in immunofluorescenza indiretta (IFI) prodotti dall’azienda Eurospital (Trieste, Italia). Risultati. La maggior parte dei valori anticorpali di AGA IgA/IgG, DGP IgA/IgG e tTG IgA da noi indagati non risultava particolarmente differente tra il gruppo dei pazienti e quello dei controlli con l’eccezione dei soli anti-tTG IgG: nel gruppo dei pazienti il valore medio è pari a 16,3 ± 11,8, mentre nei sani equivale a 11,2 ± 10,0 ( p < 0 , 007 ). Analizzando i sottogruppi dei soggetti arruolati—pazienti con/senza comorbilità con altre patologie autoimmuni o infiammatorie, controlli con/senza comorbilità con altre patologie autoimmuni o infiammatorie—, i dati relativi a questo anticorpo evidenziano come, mentre nel gruppo dei soggetti con disturbo dell’umore il valore anticorpale medio sia abbastanza simile nei due sottogruppi dei pazienti, nel gruppo dei controlli gli anti-tTG IgG siano leggermente inferiori nel sottogruppo con comorbilità per patologia autoimmune o infiammatoria e significativamente più bassi nel sottogruppo senza comorbilità. I confronti post-hoc hanno evidenziato come l’unica differenza significativa sia quella tra il valore medio del gruppo dei pazienti senza comorbilità (16,6 ± 11,7) e quello dei gruppo dei controlli senza comorbilità (10,2 ± 8,8) p < 0 , 004 . Conclusioni. I soggetti con disturbo dell’umore non sembrano essere a maggiore rischio di malattia celiaca e di NGCS rispetto ai controlli. Nel nostro studio emerge inoltre la centralità degli anticorpi anti-tTG IgG, che sembrano essere gli anticorpi più caratteristici nei disturbi dell’umore. Tuttavia, sulla base dei risultati da noi ottenuti, sembra che l’aumento degli anticorpi anti-tTG IgG nei pazienti non sia dovuto alla presenza di una patologia autoimmune o infiammatoria e quindi non sia disturbo-correlato, ma rappresenti una sorta di fattore predisponente e/o eziopatogenetico per lo sviluppo di un disturbo psichiatrico, oppure un esito del disturbo psichiatrico stesso che agisce sul sistema immunitario e sulla linea dell’infiammazione.