Il termine "edilizia" rimanda a una conoscenza tecnico/costruttiva rapportata alla produzione, che include analisi sui rapporti tra gli elementi caratteristici della struttura del settore delle costruzioni (dimensione delle imprese, domanda e offerta di lavoro, costo della manodopera, costo di costruzione e costo della vita, ecc.) (Cicconi, 1981), che, se coniugata con il significato culturale di tecnologia, riporta attenzione su temi indagati nel passato dall'Area della Tecnología dell'architettura e che sarebbe di indubbio interesse riprendere per comprendere quanto e come la tecnica e l'innovazione possano trovare sbocco nella ricerca della qualita diffusa dell'abitare. Il saggio parte da una posizione che vede l'architettura come la risultante di un progetto basata sulla concezione sistemica, in cui le proprieta non possono essere ridotte a unita minori (Capra, 1982) ritenute insignificanti o ancillari. Ė una realta in cui saper distinguere "vincoli" materiali di stato di un luogo e in cui riconoscere condizioni e influenze con lo scopo di generare "possibilita" piü che affrontare "condizionamenti", azioni che richiedono un "pensiero progettante" sospeso tra le ragioni del fare e la tensione speculativa (Perriccioli and Nunziante, 2019). Leteronomia e una condizione ineludibile della concezione di sistema aperto, quale viene considerato il progetto di architettura, che governa il binomio teorie e prassi, praxis (l'agire) e techne (il fare) (Losasso, 2017) che incide sugli aspetti sociali, economici e ambientali della realta nell'attivo riconoscimento di esigenze collettive e individuali. Nel 1° ciclo (1950-64) si assiste a una generalizzazione della tecnologia del c. a. gettato in opera con schema puntiforme e solai alleggeriti con blocchi in laterizio, soluzione gia presente prima della guerra ma diventa poi prevalente, non tuttavia per un allineamento culturale ai dettami del Razionalismo o come innovazione strutturale tout court.