La stele su cui è iscritta la regolamentazione delle Artemisie a Eretria è stata rinvenuta nel demo di Aulonari, distante circa venti chilometri dal sito dell’antica polis. Si tratta di un testo ...redatto nella seconda metà del IV secolo, con ogni probabilità fra il 340 e il 338 a.C., a breve distanza dalla cacciata del tiranno Clitarco, avvenuta grazie all’intervento di Ateniesi e Calcidesi. La legge fornisce le indicazioni per l’allestimento degli agoni musicali in onore di Artemide, divinità principale del pantheon eretriese, come attestato da Strabone (10.1.10 C448), che ricorda una imponente processione di cavalieri, carri e soldati diretta al santuario della dea ad Amarynthos. L’organizzazione dell’agone presenta numerose caratteristiche simili a quello svolto durante le Panatenee ad Atene nel 380 a.C. Dal testo emerge l’impegno della polis di Eretria a realizzare una festa ὡς καλλίσστη in onore della dea: l’enfasi posta sulla riuscita delle celebrazioni va inquadrata nella temperie culturale del IV secolo, quando le feste cittadine sembrano assumere un ruolo determinante nell’affermazione identitaria delle poleis.
Epitafio di Sileno di Reggio Garulli, Valentina
Axon (Venezia. Periodico),
06/2017, Volume:
1, Issue:
1
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Dell’epigrafe si conservano attualmente pochi frammenti presso il Museo Epigrafico di Atene, ma il suo testo è integralmente ricostruibile dalle edizioni pubblicate. L’iscrizione fu trovata in ...Tessaglia in località Ὀζοὺν Καραλάρ, nell’eparchia di Καρδίτσα, nei pressi dell’antica Κιέριον; sarebbe stata portata lì da un altro villaggio di nome Καραλάρ, non meglio identificabile. La base è descritta come caratterizzata sulla superficie superiore da un incavo di forma ovale, che doveva sostenere una stele. La forma delle lettere ha suggerito datazioni diverse: le proposte oscillano tra il passaggio dal VI al V secolo, il primo quarto del V secolo e il secondo quarto del V secolo. Il testo è povero di informazioni e problematico nella forma. Il solo nome proprio che vi si legge è quello del defunto, la cui esatta provenienza e famiglia restano ignote. Sappiamo solamente che egli trovò una morte valorosa in difesa della propria patria, ma non sappiamo in quale circostanza. L’epitafio di Pyrriadas offre un esempio di testo iscritto di cui non è facile riconoscere la forma metrica. Si intravede infatti solo in parte una struttura ritmica riconducibile a schemi noti e consolidati per il genere epigrammatico. Il confronto con iscrizioni metriche che impiegano simili sequenze formulari suggerisce infatti che siamo di fronte all’infelice tessitura di strutture desunte da uno o più modelli. Il versificatore, peraltro, manca completamente della coscienza non solo dell’opposizione di quantità sillabica, ma anche del valore fonetico e prosodico delle consonanti doppie.
Freud's experience of de-realization at the Parthenon in Athens, and his anxiety and creeping out of the Roman Church with the Michelangelo Masterpiece of Moses are virtually overlooked examples of ...the Stendhal Syndrome, pertinent to the history of psychoanalysis as well as to Freud Psychobiography. The discussion of Freud's reactions will encompass the psychoanalytic, historical, social and artistic context. Derivatives of Freud's early travel phobia, childhood and adolescent fantasy, will be linked to the psychology of disturbed visitors to distant art centers and museums.
Legge di Chio Costantini, Paolo
Axon (Venezia. Periodico),
06/2017, Volume:
1, Issue:
1
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Rinvenuta in contesto di reimpiego nei primi anni del ‘900 presso il villaggio di Tholopo- tami nel sud dell’isola di Chio, la stele conserva un testo assai danneggiato su tre delle quattro facce ...entro cui è distribuito, ma nel complesso ricco di elementi utili a mettere in evidenza alcuni rilevanti aspetti storico-politici dell’isola risalenti al primo quarto del VI secolo a.C. Se la sua produzione chiota può risultare dubbia in virtù dell’uso di trachite rossastra come materiale per il supporto e della menzione di un culto di Estia (entrambi diffusi e attestati nella vicina Eritre), così come risulta abbastanza complicato inquadrare il documento epigrafico dal punto di vista tipologico, è palese invece il carattere singolare dell’insieme di istituzioni menzionate nel testo. Oltre ad un gruppo di basileis, l’iscrizione fa riferimento a un demarco e al demo: delle prime due è pressoché indiscutibile soltanto il carattere magistratuale, mentre per quanto riguarda la terza è certo dal testo che ai suoi componenti era concesso emanare leggi, riunirsi in assemblea e costituire una boulé. Dal momento che elementi di natura aristocratica si affiancano ad altri di natura apparentemente democratica, sin dalle prime edizioni del testo si è voluto istituire un parallelo con l’Atene di Solone che però si è rivelato successivamente troppo forzato. Inoltre, nemmeno la tesi per cui l’iscrizione rivelerebbe il ‘democratizzarsi’ delle istituzioni di Chio, se non addirittura la nascita della democrazia nell’isola, regge totalmente: non solo perché nel testo non ne viene fatta alcuna menzione, ma anche perché il documento si presta a essere piuttosto teste della presenza di organi politici non già democratici ma pubblici, come nel caso della boulé, detta appunto demosie. Si deduce quindi soltanto il carattere misto dell’ordinamento politico di Chio nel VI secolo, che stando a Tucidide rimase tale anche nel secolo successivo (mentre secondo Aristotele fu esempio di oligarchia dispotica), a tal punto che, volendo comunque creare un paragone con il caso ateniese, pare più lecito considerarlo a metà via tra la politeia soloniana e quella di Clistene.
The series publishes important new editions of and commentaries on texts from Greco-Roman antiquity, especially annotated editions of texts surviving only in fragments. Due to its programmatically ...wide range the series provides an essential basis for the study of ancient literature.
Nel corso della guerra condotta da Atene contro Anfipoli e le città della Penisola Calci- dica negli anni Sessanta del IV secolo, viene approvato dal Consiglio e dalla assemblea un decreto onorario ...per Menelao di Pelagonia, mercenario al servizio di Timoteo, il quale ha personalmente attestato l’impegno e i mezzi messi a disposizione per la guerra da parte del suo collaboratore. Il testo del decreto invita il Consiglio ad introdurre in assemblea Menelao, affinché quest’ultimo riceva lodi, onori e benefici aggiuntivi. Dovranno curarsi di lui anche gli strateghi che operano nella Penisola Calcidica. Tra gli onori accordati vi è l’invito nel pritaneo il giorno successivo all’approvazione del decreto. L’emendamento, mutilo, propone di attribuire a Menelao il titolo di benefattore, condiviso un tempo anche dagli avi. L’identificazione del personaggio con un principe di Lincestide e la sua collaborazione con Atene nella guerra contro Filippo II in Tracia negli anni Cinquanta dello stesso secolo, come attestato da Demostene, getta maggior luce non solo sui rapporti tra la casata di Lincestide e gli Argeadi, ma anche tra la Macedonia ed Atene, in un periodo in cui gli interessi espansionistici delle due grandi potenze venivano a collidere nel settore dell’Egeo settentrionale.
La stele restituisce buona parte di un decreto onorario ateniese proposto da Cefisodoto e un suo emendamento presentato da Menesseno. La porzione di decreto pervenutaci promette aiuto a Stratone re ...di Sidone (ca. 376-360 a.C.), conferisce la prossenia a lui e ai suoi discendenti, prefigura rapporti futuri tra gli Ateniesi ed il sovrano – da svolgersi tramite lo scambio di contrassegni di cui è ordinato l’allestimento – e prevede l’invito a pranzo del suo inviato nel pritaneo per il giorno successivo. L’emendamento stabilisce inoltre vantaggi fiscali per i mercanti di Sidone presenti ad Atene. La motivazione addotta per tali onori e concessioni è l’aiuto che Stratone, figura nota per il suo coinvolgimento nel 362-360 nella Rivolta dei Satrapi, ha prestato a un’ambasceria degli Ateniesi che stava attraversando il suo regno diretta verso il Gran Re di Persia Artaserse II. L’ambasceria in questione mirava forse a rassicurare Artaserse II che, nonostante la costituzione nel 377 della Seconda Lega Navale, Atene non gli era ostile; il passaggio da Sidone potrebbe essere dovuto alla presenza in Fenicia in tali anni dell’ateniese Ificrate. Ai mercanti viene concessa l’esenzione dalla tassa sulla proprietà (eisphora), dalla tassa di residenza richiesta ai meteci (metoikion) e dalla coregia, la più onerosa fra le liturgie. Il decreto conferma dunque l’importanza della ben attestata presenza di mercanti fenici (di Sidone e di Tiro) in Attica. Affinché il segretario del Consiglio possa far incidere il decreto, si prescrive che i tesorieri prelevino trenta dracme dal fondo dei Dieci Talenti.